Le parole dell’ex centrocampista, noto anche per la famosa ‘buca’ in un derby Juventus-Torino
Su Tuttosport intervista a Riccardo Maspero, ex centrocampista (anche della Fiorentina) noto anche per quell’episodio della ‘buca’ sul dischetto in un derby Juve-Torino del 2001. Da 3-0 a 3-3, rimonta granata e rigore dubbio concesso nel finale ai bianconeri: mentre gli animi sono accesi, Maspero scava una buca sul dischetto e Salas calcia poi altissimo.
«Era una partita strana e noi dovevamo vincere – ricorda Maspero –. Stavamo perdendo 3-0 dopo mezz’ora. Ma nella ripresa abbiamo cambiato registro in maniera incredibile. Il mio gol sotto la Maratona è rimasto un ricordo pazzesco, la gioia era indescrivibile. Poi quell’episodio della buca ha fatto la storia. Era ingiusto quel rigore lì, allora ho pensato che reclamare fosse inutile: non esisteva un modo per far cambiare idea all’arbitro. Col Var magari non ricorderemmo quel momento. Ricordo le facce di Bucci, Galante, Delli Carri e Fattori. Li guardavo: erano inviperiti, non li avevo mai visti così. Trovai la chiave giusta per trarre vantaggio da quella situazione, fui molto lucido».
La fermano ancora per strada ricordandole la buca? «In particolare gli juventini, sì. Mi maledicono ancora. Me lo ricordano tutti quell’episodio. Mentre i tifosi del Toro sono stati sempre fantastici con me: ho passato un periodo molto bello della mia vita in granata».
Oggi c’è un giocatore in cui si rivede a distanza di tanti anni? «Penso a Rolando Mandragora. Ha qualità, talento e mezzi offensivi importanti. Sa anche fare gol come me. Io quando ero un giovane venivo schierato a centrocampo perché nessuno se la sentiva di farmi giocare da trequartista, mi ritenevano troppo junior per una responsabilità così. Oggi è cambiato tutto. Mandragora ha l’intelligenza tattica per agire in qualsiasi posizione a centrocampo e con qualsiasi modulo».
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Redazione LaViola.it