Marocco-Francia è storia di giocatori dal destino incrociato. Ben 14 giocatori di Regragui non sono nati in Marocco, tra cui Amrabat
Nella Francia ci sono 13 giocatori di origini africane. Sarebbero 14, se l’algerino Benzema non si fosse infortunato. All’opposto tra i 26 del Marocco 13 sono nati in Europa e uno in Canada. Francia-Marocco, semifinale Mondiale, parla di migranti e migrazioni dall’Africa verso l’Europa, a suo modo è una partita specchio di un tema globale, tra geopolitica, economia, storia. Il Marocco è un Paese di 36 milioni di abitanti con un alto tasso di emigrazione. Si calcola che circa 5 milioni di marocchini vivano all’estero, per lo più in Europa. La Francia ne ospita il maggior numero, poi la Spagna, l’Italia con quasi mezzo milione, l’Olanda, la Germania e il Belgio. La cosiddetta diaspora marocchina, la dispersione all’estero di una parte di popolazione in cerca di migliori condizioni di vita, scrive La Gazzetta dello Sport.
AMRABAT. In Italia c’è Sofyan Amrabat. Cardine del Marocco al Mondiale, centrocampista della Fiorentina, è nato a Huizen, città olandese a nord di Amsterdam. Suo papà era arrivato lì da ragazzo, al seguito della famiglia, adolescente catapultato in un mondo nuovo. Difficoltà iniziali, poi il lavoro, l’adattamento, la normalità. «In casa c’era un solo capo, mio padre – ha raccontato Amrabat -. Era severo. Diceva sempre a me e ai miei tre fratelli: “Non voglio che facciate sciocchezze, non voglio che la polizia bussi alla mia porta”». Non è successo, Amrabat si è tuffato nel calcio ed è emerso. L’Olanda ha cercato di convincerlo a scegliere la maglia arancione, ma il richiamo delle radici è stato più forte. Amrabat ha optato per la nazionale del padre.
ALTRI. E poi gli altri, da Walid Cheddira, attaccante del Bari nato e cresciuto a Loreto, nelle Marche, ad Hakimi, nato e cresciuto a Getafe, dal capitano Saiss a Boufal, cresciuti in Francia, fino al portiere Bounou, nato a Montreal in Canada.

Di
Redazione LaViola.it