“Nonostante non parteggi molto per i portieri stranieri, ho sempre avuto un occhio di riguardo per questo ragazzo”. Così l’ex portiere gigliato su Lafont
Gianmatteo Mareggini, ex portiere gigliato, ha parlato così ai microfoni di Radio Bruno: “Pezzella? L’istinto e l’attaccamento alla maglia ti fa superare anche il dolore. Successe anche a me nel 1992-93, dovevo operarmi alla spalla ma rimandavo di continuo perché il secondo portiere non dava grandi garanzie. Quando sei un leader penso che rimanere in campo sia giusto, anche in quelle condizioni”.
“Lafont? Mi piacerebbe rileggere le mie vecchie interviste, quando veniva criticato. Io ho sempre avuto un occhio di riguardo per questo ragazzo. Non parteggio molto per i portieri stranieri, visto che in Italia ne abbiamo di molti bravi. Ma lui è un portiere veramente completo nelle qualità, con cui ogni allenatore dei portieri vorrebbe lavorare”.
“Parata più bella? La parata su Zielinski è la più bella: eccezionale la reattività con la quale è andata a terra. Vuol dire che ci sono delle qualità muscolari non comuni. E’ stato un grande anche Pioli quando in sala stampa ha detto di sentirsi tranquillo quando c’è in porta Lafont. Penso sia il complimento più bello che si possa fare ad un portiere, lo avrei voluto ricevere anch’io. Stefano è un ragazzo intelligente che sa toccare le corde giuste”.
“Negli ultimi anni ci sono due portieri viola con i quali vedevo la difesa tranquilla. Il primo è Tatarusanu: un portiere normale, che ha fatto anche alcuni errori, ma la difesa lo riconosceva. L’altro è Lafont: la difesa crede in lui e riconosce le sue doti. Meret-Lafont? Il portiere non si può misurare coi soldi. Meret è un predestinato: ancora non è lui, deve risolvere i suoi acciacchi. Come impostazione ricorda Buffon”.
Di
Redazione LaViola.it