Un fiorentino in America. Manetti, direttore SoFi Stadium: “Sport è profitto negli Usa. Commisso? In Italia troppa burocrazia. Se pensa al profitto si stancherà”
Parla così Maurizio Manetti, fiorentino che si è trasferito in America e oggi direttore SoFi Stadium a Inglewood, in California (100 mila spettatori) al Corriere Fiorentino: “Ho giocato il calcio in costume nei Bianchi e tifo per la Fiorentina”. Commisso? “Non lo conosco personalmente, ma vedo che si sta scontrando con la nostra mentalità e non solo. Qui i progetti se sono sostenibili vengono realizzati. Da noi devi sfidare le istituzioni, la burocrazia è sempre un ostacolo. Altri americani vogliono investire. Credo che se considererà la Fiorentina un investimento prima o poi non ne potrà più, se invece la vivrà come un hobby allora potrà restare”.
“Qui non esiste il mecenate come c’erano in Italia. Qui tutti pensano a fare profitto. Ma attenzione, dai tifosi il guadagno non è visto come un demonio. Quando si sottoscrive un abbonamento, si diventa soci del club a tutti gli effetti. L’approccio alla partita è diverso, se i prezzi aumentano ogni anno gli spettatori pagano senza farsi troppi problemi. Si va allo stadio quattro ore prima dell’evento. Ci sono parcheggi con i grill per arrostire la carne con gli amici, i centri commerciali e gli alberghi. Anche il merchandising è fondamentale, non esistono bancarelle coi prodotti contraffatti. L’investitore ci guadagna e si diverte, è un circolo virtuoso”.
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Redazione LaViola.it