Mancini, ‘pianticella’ viola esplosa a Bergamo. Primo gol in A, baby-rimpianto per Corvino

Primo gol in Serie A, ieri, per Gianluca Mancini. L’ex ‘pianticella‘ viola che ora si sta facendo spazio, e germogliando, a Bergamo. Mancini (classe ’96) non è l’ennesimo prodotto del settore giovanile dell’Atalanta, ma uno dei baby-rimpianti della Fiorentina. Già, perché Gianluca Mancini era una delle ‘pianticelle‘ di Corvino, che nel 2011 vinse lo Scudetto con i Giovanissimi Nazionali viola (in panchina c’era Guidi). Nell’estate 2016, però, il ‘taglio’ deciso da Corvino, che lo ha ceduto (insieme ad altri giovani) a titolo definitivo (e praticamente a zero) al Perugia.

Per Mancini, cresciuto al Valdarno prima di arrivare alla Fiorentina, la trafila nelle giovanili viola, le belle prestazioni, il ‘vizio’ del gol e un percorso che arriva fino alla Primavera. Poi gli allenamenti in Prima Squadra, e il ritiro ‘con i grandi’: va a Moena con Montella e con Sousa, ma non convince in pieno. Con l’Aeroplanino gioca anche un’amichevole a Malaga, e viene convocato nel 2014 per quattro volte in Europa League. Con il portoghese fa invece parte del ‘gruppone’ di Moena. Nel mezzo il prestito al Perugia nel 2015, dove fa l’esordio tra i professionisti in B.

Nell’estate 2016, però, a 20 anni, rientra nella prima rivoluzione del Corvino 2.0: ceduto (un po’ a sorpresa) a titolo definitivo al Perugia, dove risulta essere tra i migliori dello scorso campionato di Serie B. L’Atalanta lo monitora, e a gennaio 2017 conclude già l’operazione per l’attuale stagione, considerandolo come erede di Caldara (già promesso alla Juve). Mancini arriva così a Bergamo, dove fa l’esordio in A e dove trova anche il primo gol (appunto ieri, quello della vittoria contro il Chievo).

“Penso che farà una grande carriera”, ha detto Gasperini su Mancini. “E’ un giocatore interessante, un ragazzo che può far parte dell’Atalanta e ha anche prospettive. Ha fatto un’ottima gara, ha ottimi mezzi tecnici e fisici”. E per la Fiorentina crescono i rimpianti.