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Mancini: “Orgoglioso di essere ct. Vogliamo tornare a vincere. Ci sono giocatori bravi”
Conferenza di presentazione da ct dell’Italia per Roberto Mancini, a Coverciano: “Sono emozionato, diventare ct della Nazionale non è una cosa così banale. Per me è stato abbastanza semplice scegliere: sono orgoglioso di allenare la Nazionale. Ho messo piede a Coverciano nel ’78, essere qui ora è la cosa più bella. Sono felice per i miei genitori, saranno orgogliosi. Ringrazio i miei allenatori che ho avuto da giocatore, e tutte le persone che mi hanno aiutato durante la mia crescita”.
Perché la Nazionale è meglio di un club? “Perché allenare la Nazionale è motivo d’orgoglio, credo sia la massima aspirazione per ogni allenatore. Poi ci sono i momenti di una carriera, c’è chi preferisce allenare e sentire i giocatori ogni giorno. Per me questo è il momento giusto, bisogna fare qualcosa di importante per la Nazionale. Non essere andati al Mondiale non va bene”.
Pirlo (nello staff) e Balotelli? “La cosa più bella della Nazionale è che non bisogna andare a comprare giocatori. In Italia di giocatori che ne sono sempre tanti, anche in momenti così. Penso che l’Italia possa sempre trovare giocatori di qualità. Mario è un giocatore italiano, sicuramente ci parleremo e lo chiameremo. Fa parte di quei giocatori che vorremmo rivedere com’era stato agli Europei con Prandelli. Ci sono diversi giocatori che possono essere molto utili alla causa della Nazionale. Di Pirlo abbiamo parlato, ne parleremo con lui e vedremo cosa vorrà fare”.
Io e la Nazionale? “Il mio rapporto con la Nazionale è durato tantissimo, ho avuto tre diversi ct. Un periodo non fortunatissimo ma sono stati tanti anni qui a Coverciano. Vorrei essere un ct per bene, che riesca a riportare l’Italia dove merita. Sul tetto del mondo e sul tetto d’Europa. Non vinciamo l’Europeo da moltissimi anni. E poi la National League, il primo appuntamento. Vorrei riportare la Nazionale ad alti livelli. Ci sarà da lavorare molto, non sarà semplice ma possiamo farcela”.
Che Nazionale sarà? “Se l’Italia ha vinto 4 Mondiali vuol dire che puoi vincere anche se non alleni tutti i giorni. In Italia i giocatori bravi ci sono sempre stati, anche adesso ci sono, magari giovani e ci vorrà un po’ di tempo. Credo potremo mettere insieme una buona squadra. Anche con Buffon parleremo, per la partita di Torino. Moduli? Sono sempre 11 giocatori in campo, non cambia molto”.
Convincere i club che la Nazionale è importante? “La Nazionale è importante, lo abbiamo visto con la mancata qualificazione al Mondiale che è stato un lutto per tutti. Poi diamo la colpa all’allenatore, magari non è sempre così. Bisogna avere rispetto dei club e dei giocatori, che fanno tantissime partite. Bisogna capire il momento quando si fa la convocazione, magari un giocatore più stanco che deve riposare. Bisogna avere una rosa più ampia, che ci consenta magari di far riposare qualcuno se serve”.
La sfida più difficile? “Non so se sarà difficile, sicuramente se alleni un club quando non vinci tutti i tifosi del club sono arrabbiati con te. Qui sono arrabbiati in 50 milioni se non vinci. Però se riesci a vincere è una bella soddisfazione, magari un Europeo o un Mondiale. Non sarà semplice”.
Io ct che unisce l’Italia? “Difficile che un ct metta d’accordo tutti, perché in Italia ci sono tanti tifosi e ognuno la pensa a modo proprio. Spero di essere un ct che riuscirà a riportare l’Italia alla vittoria di un trofeo importante. Questo unirà”.
Adattare il modulo ai giocatori? “Sì, anche se ora è difficile dire ora come giocheremo. Allenarli e stare insieme mi darà la possibilità di capire bene. Poi decideremo cosa sarà il meglio per la squadra”.
Stage? “Non chiedo stage, se avremo la possibilità li faremo ma per chiamare e conoscere magari i giovani. I giocatori giocano tanto e viaggiano tanto, ogni tre giorni. Dovremo trovare una base di squadra con un numero di giocatori che potremo ruotare”.
Seconde Squadre? “Sono un’ottima cosa, a patto che giochino molti italiani”.
Rapporto con l’Under 21? “Il ct ha l’obbligo di stare vicino alle Nazionali giovanili. Ma ogni categoria ha il suo allenatore, e io non vorrò sicuramente disturbare. Seguiremo sicuramente l’Under 21 con grande attenzione”.
Rapporto con i tifosi? “Vogliamo riavvicinare i tifosi alla Nazionale, quando gioca bene i tifosi sono vicini. Poi dedizione al lavoro, ma è normale perché chi arriva in Nazionale è un professionista. L’importante è che i giocatori che arrivano qui devono tirare fuori i propri sogni. E riuscire a dare il massimo per la Nazionale”.
Criscito e i ‘vecchi’? “In Nazionale ci sarà spazio per tutti, chi farà bene potrà essere chiamato. Chiaro che dovremo pensare di costruire una Nazionale per i prossimi anni, e l’età conterà. Criscito l’ho avuto quest’anno, è un buon giocatore”.
De Rossi? “Lui e Buffon sono giocatori che hanno dato tanto alla Nazionale, bisogna parlarci e capire le loro intenzioni. Quando inizieranno le partite importanti parleremo con tutti e valuteremo le condizioni di tutti”.
Staff? “Abbiamo avuto troppo poco tempo per parlarne”.
Giocare bene e vincere, anche in Nazionale? “Chi riesce a giocare bene, anche se non è automatico, solitamente vince. Difficile che chi vince non sia il migliore. Chiaro che noi cercheremo di avere il maggior numero di giocatori tecnici per giocare un bel calcio”.
