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Mancini e Hagi, il weekend d’oro delle ex ‘pianticelle’ viola. E quanti rimpianti…

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Il difensore e il trequartista stanno esplodendo dopo aver lasciato Firenze. Un po’ come Zaniolo: tre giovanissimi che sanno di grossi rimpianti.

Joaquin a segno contro il Barcellona nella vittoria del suo Betis, con due assist di Tello nella stessa partita. Ilicic che fa ammattire l’Inter con la sua Atalanta: un weekend tra amarcord e rimpianti per i tifosi viola, specie sullo sloveno che, pur nella sua discontinuità, avrebbe fatto comodo di questi tempi. Ma rimpianti che hanno anche la faccia dei giovani lasciati andare senza troppa resistenza. Due su tutti: Gianluca Mancini e Ianis Hagi, due protagonisti dell’ultimo fine settimana.

ATALANTINO. Ha segnato più gol di Chiesa, Simeone, Pjaca e gli altri attaccanti viola. È Gianluca Mancini, difensore-goleador dell’Atalanta che ha schiantato l’Inter. Quarto gol stagionale, terzo gol (più un assist) nelle ultime tre giornate. Classe ’96, nato a Pontedera, è ormai l’erede designato di Caldara. E di lui si parla, oltre che di grandi squadre per il futuro, anche di Nazionale. E pensare che alla Fiorentina ci ha passato diversi anni: la trafila nel settore giovanile con la vittoria dello Scudetto con i Giovanissimi nel 2011, le prestazioni in Primavera e i ritiri a Moena prima con Montella (che lo portò in panchina in Europa League e gli fece giocare un’amichevole estiva a Malaga) e poi con Sousa. Nel 2015, poi, il prestito al Perugia, che l’estate successiva lo acquista a titolo definitivo per una cifra vicina ai 200 mila euro (con percentuale del 50% ai viola sulla futura rivendita).

BAGARRE. Questione che, un annetto più tardi, porta alla freddezza dei rapporti tra Fiorentina, Atalanta e Perugia, oltre al deferimento di presidenti e dirigenti nerazzurri e umbri: l’Atalanta, a gennaio 2017, acquista infatti il difensore dal Perugia, lasciandolo in prestito per sei mesi in B. La valutazione e le cifre del trasferimento, però, sarebbero troppo basse rispetto al valore reale del giocatore, con la Fiorentina che avrebbe così avuto meno soldi del dovuto dall’operazione. Tant’è, Mancini approda con Gasperini che lo centellina ma lo fa crescere parecchio: 13 presenze e 1 gol l’anno scorso (esordio in A proprio al Franchi), 11 gare e 4 gol fin qui. L’ultimo ieri contro l’Inter.

TALENTINO. E poi Ianis Hagi. Classe ’98, rimasto a Firenze due anni senza convincere Sousa e Pioli. Così babbo Gheorghe l’ha riportato al Viitorul Constanta, dandogli il 10 e la fascia di capitano, e il 20enne sta ripagando con 12 gol e 8 assist in 31 partite da gennaio scorso. Prestazioni e numeri che sono valse ad Hagi jr il premio come miglior giocatore rumeno del 2018. E la prima convocazione in Nazionale maggiore.

RIMPIANTI. Si poteva dar loro più fiducia, e crederci di più? Probabilmente sì, anche se le responsabilità sono da dividere tra società e allenatori che di volta in volta hanno dato relazioni negative sui giovani in questione. Questione un po’ diversa per Zaniolo, che al Franchi ha giocato da ex appena la scorsa settimana con la Roma. L’esordio in Champions, in Nazionale e poi in Serie A: fisico importante, mezzi tecnici e non solo. Classe ’99, fu lasciato libero di andare dalla Fiorentina nel 2016, dopo la trafila nel settore giovanile. Secondo varie fonti, un concorso di responsabilità tra Pradé e Corvino, che si stavano avvicendando in quei mesi. Con i viola che vedono così emergere un’altra pianticella… in casa di altri.

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