Nel 3-5-2 sono importanti le reti del centravanti, ma anche di chi dovrebbe accompagnare l’azione. Nella Fiorentina Dusan ha trovato continuità sottoporta, i compagni non hanno fatto lo stesso
“Manca un centravanti vero”. E’ stato il mantra degli ultimi anni della Fiorentina. Del resto, i numeri parlano chiaro: se negli ultimi 6 campionati l’unico a toccare quota 15 gol è stato Kalinic nel 2016/2017, un motivo ci sarà. Dopo l’annata di Simeone nel 2017/2018 (arrivato a 14, pur nella discontinuità di prestazioni), i ‘cannonieri’ viola in campionato sono stati Benassi (7) e Chiesa (10). E anche quest’anno, con il trio ‘verde’ composto da Vlahovic, Cutrone e Kouame, l’indirizzo pareva simile. Anche se poi, sempre numeri alla mano, da quando ha avuto continuità con Prandelli Dusan ha ripagato con un buon bottino di gol: 7 reti nelle ultime 11 partite, 8 in totale. Una proiezione che a fine anno potrebbe portare a 14-15 gol, anche se il trend delle ultime gare potrebbe anche far aumentare questo bottino. In fin dei conti, non così male, per un centravanti che ha appena compiuto 21 anni.
A 21 ANNI. Perché al di là del fenomeno Haaland, che fenomeno vero rimane, tutti sanno che per un centravanti è difficile affermarsi in giovane età. Anzi, specie nel calcio italiano, tanti sono stati gli attaccanti che sono sbocciati dai 25-26 anni in poi. Di esempi ce ne sono parecchi: Immobile a 21 anni segnava 2 gol in B tra Siena e Grosseto, Toni e Quagliarella erano in C1, Inzaghi e Vieri erano in B, Gilardino faceva 4 gol in A, Batistuta e Crespo erano ancora in Argentina, Ibrahimovic faceva 6 gol al primo anno di Ajax. Insomma, con 8 gol a metà campionato, il suo Vlahovic lo sta facendo. Pur con la grande crescita che dovrà fare per diventare centravanti ‘vero’, dai movimenti offensivi al gioco per la squadra. Il problema, reale, è che alla Fiorentina mancano soprattutto le reti delle seconde punte. Di chi dovrebbe supportare Vlahovic.
DA RIBERY A KOUAME. Perché Ribery ha trovato contro il Torino il primo e unico gol del suo campionato, Kouame in A ha segnato solo alla 2° giornata contro l’Inter (per poi ripetersi con i nerazzurri, ma in Coppa), Callejon è fermo a 0 (con il solo assist con il Cagliari a segnare qualcosa di buono), così come Eysseric e come era rimasto Cutrone fino a fine dicembre. In attesa di Kokorin, preso proprio per aumentare la pericolosità delle seconde punte. Ma il russo non è ancora pronto per recitare un ruolo da protagonista.
GLI ALTRI. Nel frattempo sono mancati anche i gol dei centrocampisti: Castrovilli era partito fortissimo, con 4 gol nelle prime 5 giornate, ma in fase realizzativa è ora fermo al 25 ottobre (5° giornata, appunto), e intanto ha collezionato anche diverse prove sottotono. Bonaventura sta iniziando ultimamente ad incidere, e contro il Crotone si è sbloccato trovando il suo primo gol. Ma in mezzo Amrabat, Pulgar, Borja Valero sono rimasti ancora a zero. Gli esterni, poi, sono fondamentali nel 3-5-2, ma Biraghi ha trovato solo un gol (anche sfortunato un paio di altre volte, come contro la Samp con il suo tiro di destro respinto sulla linea) così come una rete l’ha segnata Caceres (zero Venuti, Lirola e Malcuit, mentre una la fece Chiesa a San Siro con l’Inter). Tra i centrali, due gol in proiezione offensiva di Milenkovic e uno di Pezzella. Stop.
SECONDE PUNTE ED ESTERNI. Ne esce un quadro chiaro sulle problematiche offensive della Fiorentina, che nelle ultime 11 giornate ha segnato appena 11 gol di cui 7 con lo stesso giocatore (Vlahovic). Solo il Parma (con 15 gol) ha segnato meno dei viola, che hanno fatto appena 22 reti in totale in 22 giornate. E al di là del centravanti, nessuno ha segnato così pochi gol con le seconde punte: nel Crotone Messias ha fatto 6 gol, nel Parma Gervinho 4, nel Cagliari Joao Pedro (11) segna più del centravanti, nel Benevento Caprari 5 e Sau 3, nell’Udinese Pussetto 3, nel Torino Zaza 3, nello Spezia Farias e Galabinov 3, nel Genoa Pjaca e Pandev 3, nel Bologna Soriano 6 e Orsolini 4, nella Samp Keita 5 (e gli esterni Candreva e Jankto 4 a testa), nel Verona Zaccagni e Barak 5. Per non parlare delle prime otto squadre in classifica. Insomma, se Vlahovic resta un centravanti da formare, il problema vero ora per la Fiorentina è quello di trovare i gol di chi accompagna l’azione. La seconda punta, gli esterni, i centrocampisti. Con lo Spezia all’andata segnarono Pezzella e Biraghi. Pezzi rari.
Di
Marco Pecorini