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Malusci: “De Gea l’unico a salvarsi. Moreno non può fare il quinto”

Malusci

Le dichiarazioni dell’ex difensore viola sulla vittoria della squadra di Palladino in Slovenia

L’ex difensore della Fiorentina, Alberto Malusci ha parlato a Radio Bruno: “Il Celje non lo conoscevo, ma è una squadra che tutti paragonano a una di Serie B. La rosa vale 13 milioni. Anche con le riserve, mi aspettavo una vittoria netta e convincente. Quando vedi De Gea così impegnato, un po’ di rabbia ti viene. Mi tengo solo il risultato. Palladino difende tutti, ed è giusto. Ma ieri sera c’è poco da salvare. Prima della partita gli avevo fatto i complimenti pubblicamente, oggi l’unico a meritarseli è il portiere spagnolo. Siamo alle solite? Ho paura di sì. Non puoi entrare in campo concedendo due o tre occasioni nei primi 25 minuti. Nessuna trama, nessuna costruzione. La partita qualcosa l’ha detto: Moreno, ad esempio, in emergenza non può fare il quinto. Con la squalifica di Dodò, al ritorno bisogna tornare alla difesa a quattro. Pablo Marì, che non hai in lista UEFA, è l’unico vero interprete della difesa a tre. I tre di ieri non hanno dimostrato di saper far partire l’azione. Visto che Marì è fuori, da qui alla fine della Conference io giocherei sempre a quattro. La mia critica nasce dalla prestazione. Con la rosa che ha la Fiorentina, non voglio scegliere tra campionato e coppa: me la voglio giocare su entrambi i fronti. E non ho la certezza che con i titolari ieri avresti vinto 3-0, ma io li avrei messi subito in campo, avrei chiuso la pratica e poi fatto riposare chi doveva.”

ZANIOLO. “Anche lui male. Spalle alla porta fa fatica, lo si era già visto all’Atalanta. In questo 3-5-2, sembra un corpo estraneo.”

COMUZZO. “È un ragazzo che mi tengo stretto. Palladino lo sta gestendo con equilibrio, e con cinque cambi a disposizione, per me è un titolare, proprio come lo era nella prima parte di stagione. Sono curioso di capire come la Fiorentina si comporterà in estate, se dovessero arrivare offerte importanti”.

CONFERENCE. “Ma se abbiamo fatto due finali da favoriti, perché non potersi giocare una finale da sfavoriti? Anzi, vedendo le prestazioni contro le big…”.

LUDOPATIA. “Oggi, se entri in un tabacchino, vedi gratta e vinci ovunque. La ludopatia è una malattia, punto. Può piacere giocare, ma il rischio di rovinarsi è reale, e per un calciatore è un danno d’immagine pesante. Su questo mi fermo. Preferisco parlare di Fiorentina.”

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