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Malusci: “Conference o meno mi aspetto che i migliori restino. Servono segnali da Commisso”

Malusci

L’analisi del momento dei viola, attesi domenica all’ultima di campionato, da parte dell’ex difensore della Fiorentina Alberto Malusci

Parla così a Radio Bruno l’ex difensore della Fiorentina Alberto Malusci, coi viola di Palladino impegnati domenica con l’Udinese nell’ultima di campionato: “Difficile che qualcuno giochi alla meno, non credo che la Lazio lo farà. All’ultima giornata, però, c’è chi sta già pensando alle vacanze o all’anno prossimo. Mi sembra un po’ assurdo che la Lazio scenda in campo pensando a cosa sta facendo la Roma, e in caso, fare alla meno se la Roma stesse vincendo largamente. Per quanto riguarda la Fiorentina, l’Europa è sempre importante. Per me fa sempre bene giocare una coppa europea. Serve a crescere e a fare esperienza. Io ero fortemente convinto di fare la Conference, nei tre anni precedenti. Adesso lo sono meno. Penso che la società dovrebbe mettersi a sedere, al tavolino e valutare cosa si vuol fare. Per, in ottica prossima stagione, l’obiettivo dovrebbe essere almeno l’Europa League se non la Champions. Per cui fare la Conference o meno…e ci devi andare via Serie A, non sperando di vincere il trofeo”.

MERCATO. “Un segnale di crescita sarebbe tenere i più forti, non facendo la Conference o facendola. De Gea, Kean, Dodo. Poi ci sarà da aggiungere qualcosa, che serve. Un vice Dodo, un vice Kean. Va tenuto Gudmundsson, cercando di tirarne fuori il massimo. Bisognerebbe entrare nella testa del ragazzo, che quest’anno poteva fare meglio. L’ho visto tante volte al Genoa, era un giocatore straordinario. Qui è sembrato essere un calciatore normale. Poi, Palladino…oltre ai messaggi filtrati in questi giorni, per cui viene fuori che sia stato anche Pradè a confermare il tecnico, io mi sarei aspettato altre dichiarazioni da parte del ds. Pradè è stato tutto l’anno a fare dichiarazioni non proprio in difesa del tecnico. Qualche dubbio mi viene. Palladino è comunque un buon tecnico, attenzione. Lo hanno scelto Galliani e Berlusconi, non sono sprovveduti. Quello che mi spaventa è ripartire con Pradè e Palladino, se non sono fortemente d’accordo. Perché se poi, l’anno prossimo, perdi una partita all’inizio, riparte la contestazione. Servirebbe che la proprietà dicesse cosa vuol fare”.

COMMISSO. “Averlo qui sarebbe importante. Quando è lontano deve affidarsi ai suoi dirigenti. Per me manca un po’ di fiorentinità in questa società, che sappia cosa dire alla gente e ai giocatori. Secondo me farebbe la differenza. Nel calcio vince spesso chi sbaglia di meno. Io stimo Commisso, fossi in lui andrei a prendere i migliori manager, i migliori ds in circolazione. Quelli che non sbagliano, che portano risultati”.

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