L’argentino è l’unico a poter spostare gli equilibri da solo della squadra viola: ma la sua condizione non è ancora ottimale e si vede
Li chiamano campioni perché, anche quando non sono al 100%, riescono comunque a fare la differenza. Questione di tecnica, classe, personalità, genio. Gli basta un guizzo, una giocata, un coniglio tirato fuori dal cilindro quando nessuno se l’aspetta. Un raggio di luce improvviso, buono magari per illuminare anche le giornate più buie e tempestose. Ecco. La Fiorentina di giocatori così ne ha pochissimi. Scrive il Corriere Fiorentino.
Anzi. Forse ne ha uno soltanto ed il riferimento non può che essere a quel Nico Gonzalez di cui adesso, in un momento particolarmente complesso, si sente un disperato bisogno. Del resto è inutile girarci tanto attorno: se c’è una possibilità che i viola si tirino fuori dai guai passa dall’argentino (oltre che dal pieno recupero di Bonaventura ed Arthur) e per questo Vincenzo Italiano sta insistendo su di lui nonostante le prestazioni non siano ancora all’altezza delle sue possibilità. Al contrario.
Contro l’Empoli per esempio, l’ex giocatore dello Stoccarda ha giocato forse una delle sue peggiori partite da quando è arrivato a Firenze
Fuori dal match, lento, assolutamente incapace di lasciare anche la minima traccia di sé. E se è vero che il lungo infortunio muscolare che l’ha costretto a quasi due mesi di stop è un buon motivo per avere pazienza, è altrettanto innegabile che non si può aspettare in eterno.
Anche perché ormai sono passate tre settimane piene dal suo rientro in campo e, stando a quanto filtra dal Viola Park, sul piano fisico non gli manca tanto per essere al 100%. Questo almeno, raccontano i dati raccolti dallo staff tecnico e atletico. Una buonissima notizia, che aspetta però la riprova del campo. Anche perché, e così torniamo al punto di partenza, uno come Nico deve e può incidere anche quando non è al top.

Di
Redazione LaViola.it