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Malagò: “Dispiaciuto per il Milan? Sì, ma se ha sbagliato pagherà”

Malagò

Il tono è quello di un uomo che non è abituato a tirarsi indietro. Nel bene e nel male, Giovanni Malagò preferisce esporsi.

Nella guida del Coni, nell’affrontare i problemi del calcio italiano (è stato commissario straordinario della Lega fino a poche settimane fa) o, come in questo caso, nel rispondere a chi lo accusa di esser venuto meno al suo ruolo istituzionale. Tutta colpa di alcune frasi sul Milan. «Speriamo — ha detto — che il Tas porti notizie positive per il club rossonero». Parole che hanno dato parecchio fastidio ai tifosi della Fiorentina. «E cosa dovevo dire? — attacca — dovevo forse godere perché un club italiano si trova in difficoltà?».

Forse, presidente, poteva evitare di prendere posizione. Non sarebbe stato più giusto? In fondo al posto del Milan in Europa ci va una squadra, la Fiorentina, con i conti a posto…
«Come no, così sarei stato attaccato dai tifosi rossoneri».

Così però si è dimenticato di quelli della Fiorentina…
«La verità è che in questo mondo come ti muovi sbagli. Non si fa in tempo a dire mezza frase che sui social network parte il linciaggio. Stiamo raggiungendo livelli folli».

Non era meglio aspettare il giudizio definitivo, e quindi il Tas?
«Io preferisco sempre assumermi le mie responsabilità, anche se mi rendo conto che oggi in molti preferiscono tacere, nascondersi. Un atteggiamento che paga, forse, ma che non rispecchia il mio modo di intendere il ruolo che ricopro».

Proprio il suo ruolo, secondo i tifosi della Fiorentina, avrebbe dovuto consigliarle maggiore cautela. Cosa risponde?
«Che se fossi un tifoso viola darei voto 10 e lode a un presidente del Coni che ha mantenuto un profilo e un comportamento laico per tutta la durata di questa vicenda».

Si spieghi.
«Non ho mai proferito parola, non ho mai parlato con nessuno ne cercato in alcun modo di intralciare il lavoro di chi era chiamato a giudicare né mi sono mosso per tutelare una parte piuttosto che l’altra. Ho assistito in silenzio, fino a che non è arrivata la sentenza».

Le sue dichiarazioni però sembrano quelle di chi preferisce che il Milan non venga escluso dall’Europa League. È un’interpretazione sbagliata?
«Scusatemi ma cosa dovevo dire? Bene, che bello il Milan punito? Da guida dello sport italiano non posso che esprimere dispiacere se un nostro club viene sanzionato. Adesso aspettiamo la sentenza del Tas e, se ribalterà il giudizio dell’Uefa, non nasconderò la mia soddisfazione perché una punizione del genere rappresenterebbe una macchia non solo sui rossoneri, ma su tutto il calcio e lo sport italiano».

E se invece il giudizio di Nyon venisse confermato?
«Vorrà dire che qualcuno ha violato le regole e io, ovviamente, sarò il primo a rispettare la sentenza. Se il Milan ha commesso delle infrazioni a livello finanziario, è giusto che paghi e che, quindi, sia la Fiorentina a partecipare all’Europa League. Questo è l’aspetto più importante».

A proposito. I suoi rapporti con la Fiorentina come sono?
«Splendidi, idilliaci. Con tutti. Da Mario (Cognigni, lo chiama per nome, ndr ), alla proprietà, fino alla squadra con la quale ho ottime relazioni. Voglio che un concetto sia chiaro».

Quale?
«Ripeto quanto già detto. Se il Milan ha sbagliato, che paghi, e che la Fiorentina, avendo rispettato tutti i paletti, prenda il suo posto».

Però, fino a sentenza contraria, il Milan ha violato le regole, la Fiorentina no. Non pensa di aver mancato di rispetto al club viola?
«Assolutamente no. Sbaglio, o lo stesso vice presidente Salica, qualche settimana fa, disse parole identiche alle mie?».

Sì, ma non c’era ancora stato il pronunciamento della Uefa…
«Ecco, direi che non serve aggiungere altro».

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