Stessa storia, stessa squadra, stesso Ilicic. Per un po’ segna gol a raffica, manda in porta i compagni, esce tra gli applausi dei tifosi e rincorre gli avversari. Poi ad un tratto la luce si spegne e inizia il periodo no, scrive il Corriere Fiorentino. Lo sloveno l’anno scorso fece sette rigori su sette, dopo l’annata della maledizione da rigore dell’ultimo Montella quando arrivarono cinque errori su sette e un terzo posto sfuggito anche per problemi di mira.. Quest’anno è già a due errori su tre tentativi in A, contro Milan (sarebbe stato il gol del vantaggio) e domenica con la Lazio. Un errore che ha rimandato le speranze di rimonta dei viola e aumentato i rimpianti. Anche perché a margine della parata di Marchetti, è andato in scena l’ennesimo, stucchevole teatrino: «Tiro io o tiri te? Chi se la sente di più?». Già, perché su volere preciso di Sousa, le gerarchie nella Fiorentina non esistono. Un’abitudine che però d’ora il portoghese potrebbe cambiare, magari scegliendo il tiratore designato in allenamento. Difficile in ogni caso che Ilicic si ripresenti sul dischetto, almeno nel breve periodo. Bernardeschi infatti, che oltre ai due rigori segnati in altrettanti tentativi (Udinese e Palermo) è nettamente più in forma dello sloveno e sta crescendo in personalità.
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Redazione LaViola.it