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Rassegna Stampa

Magia di Mandragora, prima semifinale alla Fiorentina. 1-0 buon vantaggio, ma non decisivo

Grande prestazione dei viola, seppur col neo della (solita) poca concretezza nei pressi della porta

Uno a zero per i viola è un buon vantaggio, ma non decisivo, scrive il Corriere dello Sport. Non è del tutto rassicurante in vista del ritorno, ma è poco soprattutto per quanto la Fiorentina ha prodotto e sciupato, o meglio, per quanto le ha tolto Carnesecchi con tre parate spaziali. Ha giocato quasi sempre la squadra di Italiano, con qualità, intensità, ritmo e aggressività. L’Atalanta è rimasta sorpresa, in certi momenti tramortita. Se la Fiorentina ripete la stessa partita a Bergamo, allora quel “poco” diventa sufficiente per arrivare alla seconda finale consecutiva di Coppa Italia. Se poi, una volta tanto, riuscirà ad essere anche concreta, allora sarà festa vera.

La Fiorentina arrivava dalle difficoltà casalinghe, con sconfitta, col Milan, e d’incanto si è trasformata; l’Atalanta era reduce dal trionfo del Maradona e si è fermata. È una stagione che va così. Su e giù di continuo. Forse per questo, per trovare un minimo di equilibrio, è successo che per una ventina di minuti non si sono affrontate, ma solo ostacolate in una partita appiccicosa con una moltitudine di duelli diretti da cui non usciva un vero vincitore. In quel primo pezzetto di partita l’emozione più bella è spuntata in curva Fiesole con lo striscione per i 70 anni di Giancarlo Antognoni: “Tanti auguri unico 10″.

Poi la partita è iniziata davvero, ma solo da una parte, quella dei viola. Dal 23′, dopo quattro conclusioni nella stessa azione con la respinta finale e decisiva di Carnesecchi su Beltran, sui duelli hanno cominciato a primeggiare i fiorentini. I viola hanno alzato il ritmo e soprattutto il livello del gioco. Bonaventura ha cancellato Pasalic, Mandragora ha tolto Koopmeiners dalla scena, la squadra di Gasperini non raggiungeva mai i suoi attaccanti, tranne una volta, quando la sventola di Koopmeiners (unica apparizione nella sua partita) ha centrato Mandragora, dopo un errore in uscita di Kayode.

Al contrario, Beltran, Belotti e Gonzalez spuntavano da ogni parte. È aumentata la pressione, è salita l’onda viola. Non un dominio, ma una evidente superiorità tecnica. Lo sforzo dei viola è stato tradotto in gol da un capolavoro di Rolando Mandragora e da una giocata contro moda. Non una costruzione dal basso, ma dall’alto: Terracciano è avanzato con la palla al piede fino alla trequarti, lancio per Beltran, rimpallo con De Roon, palla a Gonzalez, tocco per Mandragora che a 27,6 metri dalla porta di Carnesecchi di sinistro ha fatto partire un siluro, pallone all’incrocio e poi in rete. Ruggeri, Koopmeiners e Djimsiti, tutti in ritardo. Si è svegliato Gonzalez e in contropiede si è avvicinato al raddoppio.

Inevitabili nell’intervallo i cambi di Gasperini, squalificato e chiuso in una cabina del Franchi. Le intenzioni erano buone, ma solo le intenzioni perché anche nel secondo tempo le occasioni migliori sono state dei viola. Due volte Gonzalez e due volte la risposta fantastica (soprattutto la prima) di Carnesecchi. La terza è capitata sul sinistro di Belotti e stavolta a deviare la palla in angolo è stato Ederson. La quarta sul sinistro di Ranieri, a due metri dalla porta: ha girato il pallone quando bastava toccarlo e l’ha messo fuori.

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