L’urlo del Cholito sotto la Fiesole, ad una manciata di secondi dalla fine, è il giusto premio per chi non ha mai smesso di crederci. Ed in fondo il comune denominatore della stagione di questa Fiorentina è proprio questo: limiti tecnici evidenti in un gruppo con non troppa qualità, ma la voglia di superare sempre i propri limiti non è mai mancata. Il valore aggiunto è proprio questo. Il carattere della squadra piace ai tifosi. Giovani, poco lucidi ed a tratti frenetici, ma con un cuore grande così.
La sintesi della prima partita del 2018 per la Fiorentina è proprio questa. Gara a tratti dominata nel primo tempo, ma i peccati di gioventù sono tornati prepotenti alla mente. Tante transizioni offensive ben fatte, ma concluse malissimo, a conferma della statistica poco lusinghiera per la squadra di Pioli: crea e tira tanto, ma tira male. In media, servono quattro tiri verso la porta per centrarla almeno una volta. E così l’Inter è rimasta in partita, sorniona e più esperta, per colpire cinicamente in avvio di ripresa con l’unico guizzo di Icardi. Tutto il contrario della volenterosa Fiorentina. Un tiro, un gol. La mazzata poteva annientare gli entusiasmi di qualsiasi squadra. Ma non di questa Fiorentina, imperfetta ma tremendamente testarda. L’ingresso di Babacar (ha sfiorato un gol da cineteca in rovesciata) ha rivitalizzato anche il pubblico del Franchi. Assalto finale, come detto, condito dalla zampata rapace di Simeone, che nel corso del match si è sbattuto anche per i compagni ed ha trovato il pallone giusto proprio quando mancavano pochi secondi al compimento di una beffa che la Fiorentina non meritava.
Per come è arrivato, il punto è chiaramente stato accolto con favore da Pioli, anche se un pizzico di rammarico c’è davvero per aver raccolto ‘solo’ due punti contro Milan ed Inter. Segno che, qualcosa, è cambiato davvero nell’arco di un girone. La poco amalgamata Fiorentina che si presentò a San Siro alla prima giornata avrebbe ampiamente firmato per prendere due punti con le milanesi. Oggi un po’ di rammarico c’è, segno che nel girone d’andata il lavoro è stato buono. La Fiorentina di oggi può giocarsela alla pari quasi con tutte le squadre di Serie A e questa è sicuramente una buona notizia. Adesso, però, il lavoro sarà sicuramente più duro. Ci sono da limare alcune ingenuità che spesso sono costate punti pesanti, contro le grandi, ma soprattutto contro squadre ampiamente alla portata di questa Fiorentina.
L’obiettivo, nonostante la forzatura europea delle scorse settimane targata Andrea Della Valle, rimane quello di crescere partita dopo partita, restando agganciati a quel trenino di squadre che ambiscono al sesto e settimo posto. Impresa non impossibile, ma per riuscirsi Pioli dovrà far salire un altro scalino ai suoi. Appuntamento per tutti il 14 gennaio, quando riprenderanno gli allenamenti al centro sportivo in vista del match contro la Sampdoria. Quello si, un match da non fallire per non far scappare i doriani. Un match da affrontare senza Astori e Veretout, che saranno squalificati. Ma Pioli nel post Inter è stato chiaro. Nel girone di ritorno l’ambizione del gruppo è quella di fare più punti rispetto all’andata.
Di
Alessandro Latini