La Fiorentina riceve il Verona per superare Nicosia e rilanciare le ambizioni in campionato. E occhio anche a Inter-Napoli…
L’ultima volta è finita in trionfo: gol, gioco, spettacolo. Una serata da sogno, quella di quel 5-1 alla Roma. Probabilmente il punto più alto dall’inizio della stagione e, di sicuro, di questo ciclo di partite (quasi) perfetto. Era il 27 ottobre e, da allora, la Fiorentina non ha più giocato in casa. Prima il Genoa a Marassi, quindi il Torino e poi, quattro giorni fa, lo sfortunato viaggio a Cipro. Ecco. Un fastidiosissimo inciampo, quello di giovedì, anche se in Conference c’è tutto il tempo per blindare la qualificazione diretta agli ottavi. Ma qualche segnale di (comprensibile) stanchezza si era avuta già in occasione del doppio 0-1 su Genoa e Toro. Così scrive il Corriere Fiorentino.
ULTIMO OSTACOLO. L’impressione insomma è che stavolta i ragazzi di Palladino siano arrivati col fiato un po’ corto alla vigilia dell’ultima pausa per le Nazionali del 2024 e che tutto sommato, visto che quando si ripartirà lo si farà per non fermarsi più, tirare un po’ il fiato non dispiaccia a nessuno. Prima però c’è da fare l’ultimo sforzo e l’appuntamento è per oggi pomeriggio in un Franchi che (appunto) non vede i viola da quella manita alla Roma. Servirà anche la sua spinta quindi per andare oltre l’ostacolo Verona e chiudere in bellezza (sarebbe il sesto successo di fila in campionato) questo faticosissimo ciclo di impegni e godersi una sosta in piena zona Champions.
AMBIZIONI. Non solo. Lo scontro diretto tra Inter e Napoli (stasera) offre addirittura l’opportunità di guadagnare punti su chi sta davanti e issarsi magari al secondo posto. Roba nemmeno lontanamente immaginabile in estate o all’alba della stagione e se è vero che è ancora assolutamente troppo presto per buttar giù qualsiasi tipo di bilancio sarebbe difficile, arrivati alla pausa di novembre, nascondere le proprie ambizioni. Ma nel calcio, come nella vita, si sa: gli esami non finiscono mai. E così oggi Palladino e i suoi dovranno dimostrare di saper andare oltre la stanchezza ritrovando, se possibile, almeno un pizzico di quella brillantezza che nelle ultime uscite è parsa appannata.
Di
Redazione LaViola.it