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È finita con la squadra sotto la Fiesole per ricevere l’ultimo abbraccio e, soprattutto, l’ultima spinta prima della finale di Atene. Italiano invece è filato via negli spogliatoi. Deluso, chissà, per non aver fatto alla sua curva il regalo che voleva. Vincere, e lasciarla ancora una volta in Europa. Gli restano tre partite per farlo e, se possibile, per andare oltre. Cagliari e Atalanta in campionato e, nel mezzo, la finale di Atene. Così scrive il Corriere Fiorentino.
DUE PUNTI. Eppure, il mister avrebbe tanto voluto chiudere ieri la pratica. Non a caso ha mandato in campo la formazione migliore. Con un’eccezione: Nzola. Per il resto per una serata di gala (macchiata dal solito, inascoltabile, «Vesuvio lavali col fuoco» della Curva Fiesole) il mister ha vestito la Fiorentina con l’abito delle grandi occasioni. Il pari è un peccato. Anche perché prendere tra Cagliari e Bergamo (e a prescindere dai risultati di Torino e Napoli nelle prossime gare) i due punti che mancano per l’Europa non sarà semplicissimo.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it