Rassegna Stampa

L’ultima sfida di Kalinic: portare la Fiorentina in Europa, e battere il suo record

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Segnare ancora, provare a scalare la classifica, a costruire un sogno da lasciare, con tutta probabilità, in eredità a Firenze e alla Fiorentina. Nikola Kalinic, lo scorso gennaio, ha scelto di restare viola per essere protagonista nel calcio che conta e non intende perdere l’occasione. Vuole segnare ancora, i tifosi in coda ieri al Fiorentina Store Duomo, in centro città, si fidano di lui e non intende tradirli. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

Chi lo conosce bene racconta del suo sogno inglese, un po’ per sfida e un po’ per prendersi una rivincita contro il passato, perché i soli 13 centri nelle 53 gare giocate col Blackburn non gli sono bastati. La sua credibilità come centravanti moderno, di quelli capaci di muoversi con disinvoltura nell’area piccola ma anche di tornare a metà campo a riprendersi il pallone se l’è dovuta ricostruire ricominciando dalla lontana Ucraina. Trascinare quella Fiorentina che ha fatto anche un po’ sua, senza sorrisi e con tanto lavoro, adesso è la missione per cui vale la pena lottare.

Intanto, ha superato il record di marcature italiane messo insieme la scorsa stagione: aveva cominciato col piede schiacciato sul gas, 10 gol da settembre a dicembre 2015, poi aveva finito le energie (2 gol da gennaio a maggio. In 28 giornate, adesso, di reti ne ha già festeggiate 13, contribuendo a portare in dote 17 dei 45 punti messi insieme fin qui in classifica. Tocca a lui, allo Scida, provare a vendicare il pareggio dell’andata, quando subentrò all’inizio del secondo tempo per affiancare Babacar nel tentativo di rimontare lo svantaggio subito nella prima mezz’ora.

La precisione balistica, del resto lo ha dimostrato, non gli manca: tra gli autori di almeno 50 tiri, è quello con la più alta precisione (il 63%) e l’obiettivo adesso è quello di perfezionarsi il più possibile. Ha fatto gol in ogni modo, di testa, su rigore, senza mai lasciarsi intimorire. Adesso ha 10 gare per provare a scrivere (anche) la sua storia. Complessivamente, tra campionato e Europa League ha segnato 18 volte, una rete in meno rispetto al record massimo mai toccato col Dnipro, nella stagione 2014/15, quella della finale (persa) di Europa League. Glielo hanno chiesto i tifosi, pure ieri, e Kalinic non intende passarci sopra. Poi sarà tempo di pensare al futuro.

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