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L’ultima intervista a Barone: “Portato tanta innovazione. L’Italia ha fatto fatica a stare al nostro passo”

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Le ultime parole del dg viola in un’intervista datata 27 febbraio

Lo scorso 27 febbraio Rivista Undici ha realizzato un’intervista con Joe Barone, direttore generale della Fiorentina scomparso poche settimane dopo. Oggi il portale ha pubblicato l’intervista, di comune accordo con l’area comunicazione della società.

“Per noi – ha detto Barone in un passaggio dell’intervista realizzata al Viola Park – la ricostruzione di una società come la Fiorentina doveva partire dal riassestamento dei conti. E, soprattutto, dall’investimento su nuove infrastrutture: un centro sportivo all’avanguardia che potesse essere la casa del club, dei giocatori, dei tifosi; uno stadio nuovo e di proprietà. Per quanto riguarda i risultati sportivi, l’obiettivo era riportare la Fiorentina a giocare stabilmente le coppe europee”.

TIFOSI. “Noi abbiamo grande rispetto per i nostri tifosi. A loro, e questa è la cosa più importante, abbiamo fatto solo delle promesse che sapevamo di poter mantenere. Il nostro approccio magari non piacerà a tutti, ma noi ci crediamo molto. Abbiamo sempre dichiarato di voler costruire una Fiorentina che gioca stabilmente in Europa, e ce l’abbiamo fatta. Poi è chiaro: possiamo migliorare ancora? Certo. Siamo contenti dei risultati di gennaio e febbraio? No, non lo siamo. Ma la Fiorentina in questo momento è ancora in corsa in campionato, Coppa Italia e Conference League. Non è una cosa banale”.

PROGETTI FUTURI. “Abbiamo una visione chiara del nostro futuro. E il nostro futuro inizia dalla nostra casa, dal Viola Park: il centro sportivo è stato costruito perché la Fiorentina potesse accogliere e far innamorare i bambini del club, della fiorentinità. Per trasmettere i nostri valori in modo diretto, più veloce. I passi successivi riguardano il potenziamento del settore giovanile: per un club come la Fiorentina, avere una base di giocatori che arrivano dall’interno, dal basso, è fondamentale. L’esplosione di Kayode e l’inserimento di Comuzzo, Vannucchi e Martinelli in prima squadra ci dicono che la direzione è quella giusta. Così stiamo valutando di creare anche la seconda squadra, ma solo se ci sono i margini per farla giocare qui al Viola Park, come succede per la nostra squadra femminile, per tutte le nostre squadre giovanili. Vogliamo creare un ulteriore scalino intermedio tra la Serie A e il Campionato Primavera, ma vogliamo anche avere tutto sotto controllo”.

INFRASTRUTTURE. “L’Italia calcistica e quella politica hanno faticato a stare al nostro passo. Avevamo promesso di investire anche sullo stadio ed eravamo pronti a farlo, ma la politica non ci ha fatto andare avanti. Ora è difficile capire cosa succederà: i prossimi passi saranno economici, governativi, relativi a processi ancora in corso. L’unica cosa che auspichiamo è che si possa andare veloci. Nel 2032 l’Italia organizzerà gli Europei, nel frattempo FIGC e UEFA dovranno scegliere gli stadi in cui saranno ospitate le partite. Ci auguriamo che a Firenze venga costruito un nuovo impianto, e che quell’impianto possa essere selezionato”.

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