Il centravanti viola è a quota 18 reti in campionato, ne resta una per eguagliare l’ex gigliato nel 2008-09
Come riporta il Corriere Fiorentino, se il campionato della Fiorentina è ancora in bilico tra una nuova qualificazione in Conference e un 2025-26 senza Europa, l’annata di Kean non avrà bisogno di alcun tipo di ratifica dall’ultima trasferta di Udine, se non la possibilità di rimpinguare uno score già di per sé brillante.
RETI. Kean, con il sigillo da 3 punti contro il Bologna, ha raggiunto quota 18 in campionato, mettendo una serie ipoteca sul suo ruolo da vice-capocannoniere della serie A e su un percorso che lo ha visto autore di 24 gol in tutte le competizioni. Le reti di Kean in serie A lo inseriscono nel gotha degli attaccanti gigliati dal ritorno nel massimo campionato della Fiorentina, dal momento che negli ultimi 20 anni solo in 3 occasioni un giocatore viola aveva concluso il campionato con più segnature: Toni nel 2005-06 con 31, Vlahovic nel 2020-21 con 21 e Gilardino con 19 nella serie A 2008-09.
PODIO. La gara di domenica con l’Udinese può rappresentare una ghiotta occasione per raggiungere il podio tra i migliori marcatori della storia recente viola in un singolo campionato. L’ex Juventus, al momento, non ha possibilità di raggiungere le medie superlative di Rossi (1 rete ogni 95 minuti nel 2013-14), Toni (1 ogni 105 minuti nel 2005-06) e Vlahovic (1 ogni 109 nel 2021-22),contando 1 segnatura ogni 146 minuti in serie A.
CONTRO LE GRANDI. Se i numeri del classe 2000 strizzano l’occhio ai grandi della storia recente della Fiorentina, altrettanto si può dire per la sua capacità realizzativa contro le squadre dal primo al nono posto: il 50% dei gol (9 su 18) sono arrivati contro le migliori del campionato: 2 con Atalanta, Inter e Roma e 1 con Juventus, Bologna e Milan.
FUTURO. Insieme alle motivazioni personali permangono altre questioni a dir poco urgenti: al termine del campionato Kean sarà chiamato, in un rinnovato ballottaggio con Retegui, a guidare la Nazionale nell’impegno contro la Norvegia in programma il 6 giugno. E poi, il destino della prossima stagione viola e l’orizzonte dei Mondiali stessi da condensare con i desiderata del giocatore (su cui pende una clausola da 52 milioni valida dal 1 al 15 luglio) e i programmi della società. Se il campo ha già dato le risposte del caso, sarà la diplomazia delle parti in causa a dover definire il futuro: quello del giocatore, sì, ma anche quello di una Fiorentina ripensata e ricostruita appena un anno fa.
Di
Redazione LaViola.it