Le dichiarazioni dell’ex dirigente viola sulla situazione della società gigliata
L’ex direttore generale della Fiorentina, Fabrizio Lucchesi, ha parlato a Radio Bruno:
“È stata una stagione al di sotto delle aspettative, anche per il cambio della proprietà e per l’entusiasmo e le ambizioni con cui si era presentata. Per costruire occorre tempo e sbagliare poco, oltre alla fortuna. Questo è stato un anno particolare per tanti motivi. Mettere in moto un meccanismo così complesso, soprattutto per chi arriva dall’altra parte del mondo è particolarmente impegnativo. Adesso però è il momento topico”.
SMENTITE SU DE ROSSI. “Neanche a me risulta, ma posso anche sbagliare. A prescindere da ciò, la Fiorentina fa bene in questo momento a smentire qualunque cosa. Iachini merita rispetto per dare il 100% alla Fiorentina. Tra due-tre settimane verrà deciso l’allenatore del futuro e questa è sempre la scelta più difficile, sempre considerando che sia Montella che Iachini sono sotto contratto”.
JURIC E SPALLETTI. “Juric mi piace ed è un allenatore corteggiato. Spalletti mi piace, ma non per amicizia (ride, ndr)”.
AQUILANI. “Sono contento perché è un ragazzo che ho visto crescere alla Roma. gli ho fatto firmare il primo contratto da professionista. Gli auguro le stesse soddisfazioni che ha avuto nella sua carriera da giocatore. E’ un ragazzo intelligente e lui ha tante prerogative giuste: ha tutte le condizioni per fare l’allenatore”.
CHIESA. “Se non era per la promessa di Commisso, Chiesa sarebbe già andato via un anno fa. Per il bene della Fiorentina e di Chiesa è giusto che il rapporto si interrompa per ripartire meglio: chiaramente avendo una proprietà forte, la Fiorentina non si farà ricattare da offerte al ribasso. La sua valutazione sarà più bassa, ma quei soldi verranno reinvestiti sul mercato”.
APRIRE UN CICLO. “Le fondamenta sono una dirigenza forte, che sbaglia poco, e i calciatori. In questo momento l’allenatore è una scelta importante, ma ci vogliono anche i giocatori. Non è impossibile raggiungere subito determinati obiettivi perché la classifica negli ultimi anni è molto più corta. E’ un gap che si può colmare. Pradè? Non mi è piaciuto il rinnovo di un anno di contratto, perché o hai fiducia e allora glielo fai più lungo oppure non gli dai forza”.
Di
Redazione LaViola.it