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Lucarelli: “Kean è una prima punta atipica. Può integrarsi con Piccoli”
Le dichiarazioni dell’ex allenatore di Ternana e Catania sul momento della squadra viola
L’ex attaccante tra le altre di Livorno e Napoli, Cristiano Lucarelli ha parlato a RTV38: “Può darsi anche che l’arrivo di un grande allenatore abbia messo troppa pressione a questi giocatori di dover far bene per forza e non riescono ancora a trovare il bandolo della matassa. Può essere una spiegazione anche questa. Ci sta che una squadra non sia ancora al massimo dei giri del motore. Dipende anche dalla preparazione, ma quello che dico è che il Como sta rompendo le scatole a tutti: è una squadra molto dinamica che beccare all’inizio è complicato. La Fiorentina ha fatto diversi interventi sia in entrata che in uscita, va dato tempo a Pioli di capire se è sulla strada giusta o se c’è qualche problema da risolvere. La società ha fatto sforzi importanti, Firenze è una piazza esigente, ha una proprietà forte che sta investendo bene sia sul centro sportivo che sullo stadio nuovo, ma può darsi che le cose non vadano bene sul campo. Si tratta di un processo di crescita rallentato, ma doveroso. Non è detto che se una società investe, i risultati si vedono subito: a volte ci vogliono un po’ di anni”.
KEAN. “La coppia con Piccoli? I due giocatori devono conoscersi. Per me Kean è adattabile con qualsiasi attaccante: è una prima punta atipica. Nonostante la fisicità, non è un centravanti alla Lukaku, alla Toni, alla Vieri o alla Lucarelli per dire. Ama attaccare la profondità. Mi ha sempre sorpreso che Allegri lo facesse giocare sempre nonostante non avesse un rendimento come quello dello scorso anno, ma stimando molto Massimiliano probabilmente ci vedeva già qualcosa di importante. Probabilmente doveva trovare la piazza giusta per esprimere il suo potenziale e non lo vedo come un giocatore che possa pestarsi i piedi con gli altri. E’ un generoso, uno che fa a sportellate, attacca la profondità: per me è integrabile con un’altra punta come Piccoli. Con Retegui ha fatto due prestazioni importanti in Nazionale. Certe volte senza i risultati le cose sembrano più brutte di quel che sono. Nell’arco di una stagione, una squadra non può fare 10 mesi al 100%. La Fiorentina non ha niente da invidiare alle squadra dal quarto all’ottavo posto: ci auguriamo che con un allenatore come Pioli possa trovare quella continuità”.
DOPPIA PUNTA. “A me piaceva avere due esterni e un trequartista dietro, quando lavori in coppia sei condizionato dal compagno. Se uno è più istintivo ama capire dove arriverà la palla per poter segnare, se giochi in due davanti e quello taglia te devi attaccare la profondità…Bisogna sempre fare il movimento contrario. Al Torino con Ferrante c’era un equivoco tattico, non riuscivamo a giocare insieme”.