L’ex Bayern Monaco sfiderà di nuovo Ronaldo: aria di Champions, per lui l’esordio da titolare in Serie A. Vuole lasciare il segno.
Aria di Champions, con la speranza che presto quella musica così affascinante possa ritrovare casa anche al Franchi. L’Europa che conta è ancora lontana (manca dal 2010) ma la strada per tornarci passa dalla serie A, dalle grandi sfide di campionato, dalle vittorie, quelle che ti fanno crescere, dove i campioni fanno la differenza e diventano una guida importante. Ed è qui che uno come Franck Ribery si sente perfettamente a suo agio. Fiorentina- Juventus è una supersfida, una di quelle che a uno come lui piacciono, perché mettono adrenalina, lo fanno sentire al centro del mondo. D’altra parte quando hai vinto 26 titoli in carriera ormai sei pronto a tutto. Anche a trascinare la Fiorentina all’impresa. Così scrive La Repubblica.
SFIDA NELLA SFIDA. E sarebbe doppiamente bello farlo davanti a Cristiano Ronaldo. Il più forte al mondo insieme a Messi. Ribery lo sa bene, lo ha capito fin dal primo giorno del suo arrivo a Firenze. Tra l’altro in quel magico 2013 (5 trofei con il Bayern), Franck il Pallone d’Oro lo avrebbe meritato ma alla fine a spuntarla fu proprio Cr7. Ribery ci rimase male e non fece niente per nasconderlo anche pubblicamente. Domani saranno di fronte, il portoghese e il francese, per la prima volta in Serie A. E Ribery vuole lasciare il segno, ora che la condizione fisica è migliore e il suo guizzo e la sua classe potrebbero essere letali per la Juventus.
LEADER. Franck ha conquistato tutti, per l’esperienza, la qualità e anche l’umiltà. Un leader vero, insomma. Dopo l’esordio con il Napoli alla prima giornata e poco più di un quarto d’ora contro il Genoa, è giunto il suo momento. Tra l’altro, come ha raccontato anche Joe Barone, dopo la sconfitta di Marassi non riusciva a darsi pace e si è fermato al Centro Sportivo Davide Astori ad allenarsi, a scaricare la rabbia e la tensione. Franck è alla ricerca del suo primo sigillo viola. Ribery è un vincente e il suo obiettivo ora è trasmettere questa mentalità al gruppo.

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Redazione LaViola.it