La dirigenza aveva indicato nell’ottavo posto l’obiettivo minimo in campionato, contro il Sassuolo l’ultimo atto: può valere la prossima Conference
VINCERE E SPERARE. Classifica alla mano, però, è col Torino la sfida virtuale dei viola. Entrambe a quota 53 punti ma coi granata che possono contare sul vantaggio acquisito negli scontri diretti, con la vittoria al Franchi e il pareggio di una decina di giorni fa all’Olimpico. Dunque ecco che i viola dovranno puntare a vincere col Sassuolo, nell’anticipo del venerdì, per poi sperare che la squadra di Juric non vada oltre al pareggio interno contro i nerazzurri che a loro volta devono guardarsi le spalle dal Milan (a due punti) e sperano ancora nel secondo posto attualmente occupato dalla Lazio (a due lunghezze).
OBIETTIVO MINIMO. L’obiettivo minimo indicato dalla dirigenza viola era l’ottavo posto. In mezzo a tre competizioni, con le due finali di Coppa Italia e Conference, Italiano è riuscito a tenere la squadra in equilibrio. Con la situazione Juventus ancora da decifrare, penalizzata di 10 punti ma con altri processi in corso di svolgimento e con la sentenza Uefa pronta a pronunciarsi sull’eventuale prossima competizione europea dei bianconeri, ecco che quel piazzamento potenzialmente vorrebbe dire ancora una volta Conference. In attesa di Praga, perché vincendo contro il West Ham la Fiorentina non solo tornerebbe ad alzare un trofeo 22 anni dopo, ma si qualificherebbe anche ai gironi di Europa League. Se la Fiorentina riuscirà a piazzarsi ottava, potrebbe arrivare alla finale di Praga con più leggerezza. Consapevole di poter alzare l’asticella delle proprie ambizioni ma con la possibilità più che concreta di avere un “paracadute” europeo in vista della prossima stagione.
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Redazione LaViola.it