Il centrocampista marocchino dal 1° luglio doveva essere un giocatore viola, ma ‘paradossalmente’ giocherà contro la sua futura squadra.
Acquistato a gennaio per 20 milioni, lasciato in prestito al Verona per poi averlo in squadra per la nuova stagione. E’ la storia di Sofyan Amrabat, centrocampista marocchino ‘promesso sposo’ della Fiorentina ma che a luglio, invece di iniziare la nuova avventura viola, giocherà proprio contro la sua futura squadra. Già, perché a metà luglio, in teoria tra l’11 e il 12 secondo la bozza di calendario buttata giù dalla Lega, è in programma proprio Fiorentina-Verona. Gara in cui Amrabat vestirà la maglia gialloblu.
SCADENZE. E’ uno degli ‘strani’ casi del calcio post-Covid. Tanti contratti al termine il 30 giugno, tra scadenze e prestiti. E giocatori che vivranno settimane ‘paradossali’ rispetto alle aspettative. Del resto, l’emergenza ha stravolto qualsiasi programma, e adesso – in Serie A così come negli altri campionati – c’è da trovare un modo per estendere i singoli accordi fino al termine della stagione. I club italiani sono in attesa di una direttiva generale della Fifa, ma i singoli giocatori dovranno poi trovare accordi personali con le rispettive società per il prolungamento dei contratti in essere di almeno un mese.
DA AVVERSARIO. E il discorso di Amrabat rientra tra questi casi ‘speciali’ a cui va trovata una soluzione. Senz’altro, per non alterare la regolarità del campionato, i giocatori non potranno giocare per altri club fino al termine dell’attuale stagione. Specie il centrocampista marocchino, che in stagione prima dell’Hellas aveva già giocato anche con il Club Bruges. In ogni caso, farà specie vedere il marocchino contro la Fiorentina a metà luglio. Proprio nei giorni in cui avrebbe dovuto iniziare la sua nuova avventura viola. Ritiro di Moena, primi allenamenti con i nuovi compagni… niente di tutto ciò. Amrabat a metà luglio sarà al Franchi. Ma ancora da avversario.
Di
Marco Pecorini