Le parole dell’ex dirigente sportivo Pietro Lo Monaco sulla situazione di mercato che sta vivendo la Fiorentina
Parla così a Radio Bruno il noto dirigente sportivo Pietro Lo Monaco con la Fiorentina reduce dalla gara giocata col Puskas in Conference e in vista del match col Venezia di domenica: “Le parole di Palladino di ieri le vedo come un mix di mettere le mani avanti e un essere d’accordo con la società. Per me l’allenatore dovrebbe pensare al campo e ad allenare. Penso che la società sappia benissimo che deve completare l’organico. Quello di ieri è stato un brutto risultato, molto brutto. E penso che l’allenatore abbia voluto cercare delle giustificazioni. Credo comunque che ci sia tutta la possibilità di andare in Ungheria a vincere la partita e passare il turno. Credo allo stesso tempo che la società sappia benissimo che l’organico vada completato”.
DIALOGHI. “Ormai i lavori sono iniziati da più di un mese, con l’inizio del ritiro, credo che Palladino e la società si siano parlati già a inizio lavori. Mi immagino che l’allenatore e la dirigenza si siano chiariti il primo giorno che si sono incontrati, su come l’allenatore intendesse giocare. Se vuoi fare la difesa a tre è chiaro che sarebbero serviti 5-6 difensori; se giochi con gli esterni difensivi a quattro ti servono giocatori con determinate caratteristiche, se invece devono fare tutta la fascia ne servono di giocatori con altre qualità. Ma non posso pensare che non si siano già parlati Palladino e società. E’ anche vero che, adesso, di tempo non ce n’è più tanto”.
RITARDO. “Le stagioni di solito si programmano molto prima. E’ chiaro che la Fiorentina sia in grande ritardo, anche perché adesso si gioca, ci sono partite, le coppe, e tutto diventa più complicato. Io, ad esempio, andavo a prendere gli argentini a gennaio, ma per la stagione successiva, perché di solito servono dei mesi per ambientarsi ai sudamericani. Valentini credo proprio che arriverà in questa sessione, se al Boca non sono pazzi. Mi parrebbe assurdo, tra niente e un paio di milioni…credo che arriverà”.
GONZALEZ. “Il calcio non può essere in mano ai giocatori. Ci devono essere delle regole. Se uno vuole andare via amen, vada. Ma finché non va via, se c’è un contratto, il giocatore deve giocare e deve essere a disposizione. Il giocatore deve fare ciò che dico io, ciò che dice il club. Se si va avanti così con queste situazioni di mercato (Lookman, Koopmeiners, Osimhen ndr) il sistema calcio perde credibilità. Mi ricordo l’operazione Vargas…l’agente non voleva che andasse a Firenze, sparì. Pensavano che ci fosse il Real Madrid, mi toccò minacciarlo e gli dissi: vai a Madrid, stai una settimana, e se non trovi l’offerta torni qui e firmi per la Fiorentina. Poi ci fu una serata in un locale di Milano…Mi fecero arrabbiare, gli dissi venite a Catania e poi vediamo, perché io lo obbligo a stare a Catania. E infatti, poi, andò a Firenze. Questo per dire che vendere un giocatore non è semplice”.
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Redazione LaViola.it