Il dirigente sportivo ha parlato del caos calendari generato dalle scelte della Lega Serie A e della Fiorentina
Il direttore sportivo Pietro Lo Monaco ha parlato così ai microfoni di Radio Bruno: “Premesso che viviamo un’emergenza che ha colpito gran parte dell’Italia e le precauzioni siano d’obbligo, penso che la cosa che andava salvaguardata in ogni caso era la regolarità del campionato, rispettando orari e date previste dal calendario. Se c’era l’esigenza di giocare a porte chiuse si sarebbe dovuto giocare a porte chiuse. Rinviare le partite a date cervellotiche ha portato a un consiglio di Lega straordinario per trovare date più umane. Si è dimostrato che la Lega Serie A ha una gestione precaria, e ce l’ha da sempre. Vincono sempre le lobby e non c’è una volontà comune, alla fine ci si ritrova in questi pastrocchi”.
LEGA BIANCOCELESTE. “Lobby in Lega? Da diversi anni in Lega c’è una leadership chiara. Oggi chi gestisce l’anima di questa Lega è biancoceleste e non juventina. C’è da dividere le cose: la sudditanza psicologica esiste da sempre nel calcio e perciò i colori bianconeri hanno avuto una brutta nomea, perché è caratteristica dei forti. Ma se si pensa che in Lega la Juve abbia una forza preponderante rispetto agli altri ci si sbaglia. La Lega è divisissima: ognuno agisce per proprio conto, poi ci sono i vari comparti che si uniscono, questo genera confusione e nella confusione vince il più forte di tutti”.
FIORENTINA. “Io vicino alla Fiorentina? Quando nel 2012 decisi di andare via da Catania, la prima società che mi contattò fu proprio la Fiorentina, poi la cosa è sfumata. Nel 2016 c’è stato un secondo contatto con un allora dirigente viola che mi disse che si stavano vagliando due posizioni: una era il ritorno di Corvino e l’altra era la mia posizione. Fiorentina in Lega? Per 9 anni sono stato consigliere di Lega, penso di conoscere perfettamente le dinamiche. Se posso dare un consiglio a Commisso, che peraltro mi fa una simpatia pazzesca, che si concentri sulla Fiorentina, affinché diventi una delle società dei quartieri alti della Serie A. Ha fatto un investimento importante, i risultati non possono arrivare subito. Centro sportivo ed eventuale stadio nuovo portano tanto interesse verso la città, lavoro, prestigio. Per quanto concerne le dinamiche in Lega, è troppo frastagliata e piena di varie lobby.
MONTELLA. “Deluso dalla sua carriera? L’ho avuto a Catania, l’ho preso che non aveva nessunissima esperienza in Serie A. Mi intrigava molto come faceva giocare la squadra. A Catania ha fatto due anni bellissimi, in cui giocava uno dei migliori calci in Italia, cosa che ha riproposto anche a Firenze. So di dire cose impopolari a Firenze, ma Montella come allenatore che è un valore aggiunto. Tuttavia va supportato: se non gli metti a disposizione una squadra in sintonia con il suo modo di intendere il calcio vai a finire contro un muro. Lui forse adesso deve ritrovare un po’ di serenità, ma ha bisogno di una squadra adatta al suo calcio”.

Di
Redazione LaViola.it