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Di Livio: “Il tifoso viola mi ha travolto di affetto e io non potevo girargli le spalle”

Angelo Di Livio e Cristian Riganò

Bellissime le parole con cui il Soldatino ha descritto la sua esperienza in maglia viola

Nel corso della lunga intervista rilasciata alla trasmissione “Solo chi c’ha Fede, il lato umano dello sport” che andrà in onda venerdì 8 marzo alle ore 22.30 su Sportitalia Angelo Di Livio ha parlato anche della sua esperienza a Firenze e del suo rapporto con i tifosi viola: “Spesso quando si parla di calciatori, si parla di soldi e di super contratti. La storia con la Fiorentina,  racconta più di altri come sono io, che tipo di persona è Angelo Di Livio. Sono arrivato a Firenze in serie A e mi sono trovato in un fallimento incredibile, ma era una piazza che mi era entrata nel cuore. Siamo ripartiti dalla C2 per tornare in seria A. Il tifoso viola mi ha travolto di affetto e io non potevo girargli le spalle”.

Il Soldatino ha ricordato anche i primi calci ad un pallone dati in strada: “Adesso purtroppo non si gioca più all’oratorio o in piazzetta perché ora ci sono anche altre strutture, ma tanti anni fa quando ero piccolo c’era veramente poco e forse quello è stato un valore per me, per la mia generazione, perché giocare in piazza quando il pallone rimbalza male è stato un insegnamento importante, capisci quanta strada hai fatto e quanta fatica ci è voluta”.

Non risparmia neanche un commento al celebre arbitro Moreno: “Questo personaggio è stato una cosa oscena, ce ne siamo accorti subito perché con noi si confrontava in un modo orribile, agli avversasi dava pacche sulle spalle, abbracci, a noi faceva cenno di stare zitti. Ciò che dissi a Moreno è irripetibile”.

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