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Pradè: “Kean? Decisione sua. De Gea? Lavoriamo per un triennale. Adli, Folo, Colpani, Zaniolo via”

Daniele Pradè

Le dichiarazioni del direttore sportivo della Fiorentina nella conferenza stampa di fine stagione

In diretta dal Wind3 Media Center del Rocco B. Commisso Viola Park la conferenza stampa di fine stagione. Queste le dichiarazioni di Daniele Pradè:

KEAN. “Ci siamo incontrati con il presidente e Alessandro a Cagliari, il ragazzo qui sta benissimo, penso che noi gli abbiamo dato tanto. Per quanto riguarda la clausola all’inizio della scorsa stagione nessuno avrebbe detto che 52 milioni fossero pochi. Ci ha dato tanto anche lui. Ora la decisione è la sua, noi gli abbiamo detto che vogliamo metterci seduti e tenerlo, siamo contenti perché ha fatto una grande stagione. Speriamo che tenga conto anche di quello che noi gli abbiamo dato. Però la clausola c’è, dal 1 al 15 luglio, la decisione è la sua, dobbiamo solo aspettare. Noi siamo stati molto chiari, ci ha parlato anche il presidente, il giorno dopo gli è successa una brutta cosa personale e gli siamo stati vicino. Ce l’abbiamo messa tutta per fare le cose bene entrambi, lui sul campo e noi fuori. Domenica ha dato tutto quanto, è un ragazzo buonissimo e dolcissimo, ogni allenamento lo fa a mille. Se vogliamo trovargli un difetto, è un po’ dormiglione, gli piace un po’ troppo dormire, però magari fossero tutti così”.

DE GEA. “Stesso discorso di Moise: noi gli abbiamo dato tanto, lui ci ha dato tanto. L’anno scorso, quando abbiamo fatto il contratto, abbiamo messo un’opzione che scadrà il 31 maggio per un rinnovo automatico da parte della Fiorentina di un ulteriore anno. Noi ne vorremmo fare tre di anni, ne stiamo parlando con grandissima tranquillità. Speriamo di farlo prima del 31, se non ci riuscissimo eserciteremo la clausola e poi continueremo a parlare, però siamo fiduciosi. Quello di De Gea è un caso completamente diverso da quello di Moise”.

PALLADINO. “Raffaele aveva un altro anno di contratto e l’opzione che scadeva il 30 maggio di quest’anno. Perciò in un momento in cui avevamo perso una partita, eravamo contenti del suo lavoro, ci siamo detti che era il momento giusto per esercitare questa opzione. Ci siamo messi noi dirigenti con Goretti, abbiamo chiamato il presidente e l’abbiamo valutata insieme”.

PIANO B SE KEAN PARTISSE. “Questo è il nostro lavoro, mi sembra normale che ci sia un piano B, ma non vorremmo effettuarlo. Siamo, tra virgolette, prigionieri di questa situaizone. Ora Moise andrà in nazionale, vedremo”.

TEMPI LUNGHI DEL MERCATO ESTIVO. “Sono mie dichiarazioni e le penso tutt’oggi. Qualcuno ha detto che sono un direttore che fa un mercato in seconda battuta, ed è vero: il mercato in prima battuta la fanno i top club, non solo italiani ma europei. Perciò, se mi chiedi se al 14 luglio saremo una squadra completa non te lo so dire. Abbiamo uno scouting, Goretti ha lavorato tanto. Diciamo che qualcosina la potremo fare subito, questo sì”.

OSSATURA. “Già una base solida di 12-14 giocatori è tanta roba. Non sarà una rivoluzione come quella dell’anno scorso, ma aggiungeremo sicuramente cose diverse. Abbiamo appuntamento con il mister la prossima settimana per entrare nel dettaglio del nostro mercato”.

ZANIOLO. “Noi in quel momento non c’eravamo, possiamo solo attenerci alle dichiarazioni che poi ha fatto Zaniolo successivamente”.

FAIR PLAY FINANZIARIO. “Normale che siamo seconda battuta. La Fiorentina oggi è vista come un top club e questa è una cosa importantissima, però sapete benissimo quello su cui si basa il fair play finanziario. Noi abbiamo la disponibilità di fare grandi investimenti, ma non possiamo avere un tetto salariale che superi il 70% dei nostri ricavi”.

CONTESTAZIONE DEI TIFOSI. “Sono un essere umano come gli altri, ho un’anima anch’io. L’ho vissuta con grande delusione. Io lavoro, metto tutto quello che ho, cerco di fare il meglio, mi sembra che l’anno scorso qui davanti a voi mi sono assunto delle responsabilità sul centravanti, l’abbiamo portato a termine. Sono cose che ti fanno male, è normalissimo, se non mi facessero male sarei un robot. Per quello che riguarda l’insoddisfazione sul mister, dobbiamo essere tutti bravi a far diventare quell’insoddisfazione una cosa positiva. Sono convinto che il tifoso capisca nel momento in cui vede lavoro e impegno. Certo, c’è la delusione di non aver fatto di più, però se con quei punti fossimo stati in Europa League l’avremmo vista in una maniera diversa, se non fossimo usciti ai supplementari in semifinale sarebbe stato diverso, se non fossimo usciti ai rigori con l’Empoli a neanche una settimana dalla vicenda di Bove sarebbe stato diverso. Purtroppo è così”.

DODO. “Ci sono altri due anni di contratto. In più pensavamo di aver raggiunto le richieste del calciatore, abbiamo fatto la nostra proposta e siamo in attesa di una risposta. Quando ce la vorrà dare ce la darà, ma ci sono altri due anni di contratto, perciò su Dodo non siamo affatto preoccupati”.

GUDMUNDSSON. “Martedì prossimo ci mettiamo seduti con l’allenatore per capire come si svilupperà il nostro mercato. Su lui c’è ancora aperta quella situazione processuale che aveva portato a quel tipo di operazione molto complessa, ancora non è chiusa, vedremo di parlarne per bene anche con il Genoa”.

PRESTITI. “Prima di Fagioli c’era stato Gosens, due calciatori che avremmo riscattato in ogni caso. Su Cataldi ne parleremo col mister, invece su Adli non eserciteremo l’opzione, di comune accordo col ragazzo”.

MERCATO ESTIVO. “A giudicarmi dovete essere voi, non posso giudicarmi da solo. Secondo me abbiamo preso degli ottimi calciatori, quello che volevamo veramente, poi il giudizio è vostro e logicamente soprattutto del presidente”. 

CESSIONI PESANTI PER FARE MERCATO. “Il mercato è talmente lungo e strano che non posso dare certezze. Posso dire che non siamo costretti a vendre per forza, però ogni situazione poi diventa una bugia, bisogna vedere come va il mercato e cosa porta per i tuoi giocatori, ma noi non abbiamo la necessità di vendere. La necessità del fair play finanziario è diversa ed è strettamente salariale”.

PALLADINO. “Un anno a Firenze sono come 7 in un’altra piazza. L’anno prossimo avrà molta più esperiena, è un ragazzo molto determinato. Ha una grandissima dote che piace a presidenti e dirigenti: è un grandissimo lavoratore, non trascura nulla, lavora dalle 8 alle 20 e quest’anno gli sarà servito tanto”.

PERCHÉ BOLOGNA CI RIESCE E FIRENZE NO. “Erano 51 anni che il Bologna non faceva una finale, noi ne abbiamo fatte 4 nell’ultimo periodo. Purtroppo l’allenatore lì l’ha vinta e da noi le ha perse, c’è poco da fare”.

BOVE. “La situazione di Bove ci ha tolto tanto. Ci ha tolto un uomo, un calciatore che era entrato in una simbiosi, un fattore tecnico. Succede anche per un infortunio, però quelle situazioni ti rimangono addosso, le abbiamo vissute tutti lì dentro. Staff tecnico? Penso che l’intenzione di Bove sia di tornare a giocare, non di stare in uno staff tecnico. Penso che proverà ad essere un atleta e noi lo aiuteremo in tutto e per tutto, perché è una priorità del presidente”.

SULLE TEMPISTICHE RINNOVO DI PALLADINO. “In un momento di difficoltà devi dimostrare che lui è il capo, è il condottiero di quel gruppo. Se avesse vinto contro il Betis e non avessimo perso col Venezia saremmo stati una società pazzesca che fa le cose al tempo giusto. Purtroppo c’è sempre un rovescio della medaglia”.

PRESUNTE FRIZIONI TRA PRADÈ E PALLADINO. “Il mio lavoro è quello di stimolare, mettere pressione, far dare il massimo da tutti. Non ci sono fraintendimenti su quello che ho detto, è quello che pensavo. Come diamo l’anima noi voglio che la diano tutti quanti. Mi sembra che la gran parte delle mie parole nei confronti della squadra siano state di fierezza, orgoglio su quello che avevamo. Normale che non ti va giù una sconfitta col Venezia, perché noi abbiamo perso forse l’opportunità di andare in Champions, anche se poi non ci saremmo andati visti i risultati successivi. Però c’erano ancora due partite fondamentali, in quel momento potevo anche venire incontro al fatto che la stagione non fosse così giusto, ma abbiamo messo tutto per vincere quelle due partite. Non ho mai offeso né detto qualcosa di sbagliato. Dichiarazioni di Monza? Era fine gennaio, devo dare una sterzata o qualche cosa, è normale. Ho detto che chi non ci sta bene arrivederci e grazie, non è che devi farlo solo dentro una stanza come dicono in tanti, perché dentro la stanza ce ne diciamo tante, ma alcune volte lo devono sentire bene”.

FOLORUNSHO, COLPANI, ZANIOLO. “Non riscattiamo nessuno dei tre”.

UN ALTRO COLPO ALLA DE GEA DA PRENDERE SUL MERCATO. “Ci piacerebbe tanto, però in questo momento non ce l’abbiamo”

RINNOVO MANDRAGORA. “Per noi è un ragazzo speciale, quando ci sarà il momento nel parleremo sicuramente”.

SALTO DI QUALITÀ. “Sul Bologna ho già risposto, l’Atalanta è un modello, e comunque ci ha messo tanti anni. La Lazio è sempre stata una squadra forte, anche la Roma”.

VICE KEAN. “Sì, stiamo lavorando a un vice Kean. Però è un discorso ampio da fare, c’eravamo messi d’accordo con l’allenatore. Kean non doveva mai essere messo in discussione sul suo ruolo, perché doveva essere recuperato e motivato in questa maniera. Come seconda punta a girargli intorno avevamo pensato a Gudmundsson, Beltran e Zaniolo. Però la punta è un obiettivo del nostro mercato, con caratteristiche che si sposino con Moise”.

ROSA CON TITOLARE E RISERVA IN OGNI RUOLO. “Non credo che quest’anno sia mancato, avevamo 24 giocatori. Sono mancati un vice Dodo e un vice Kean, però erano considerazioni che avevamo fatto insieme all’allenatore. Quest’anno ci saranno un vice Dodo e un vice Kean”.

COMUZZO. “Può cambiare qualcosa in estate? No. Su Pietro abbiamo puntato, ve lo dimostra il rinnovo. Poi ovviamente nel mercato può succedere di tutto, però Pietro lo vediamo dentro la Fiorentina. È un ragazzo veramente diverso. Ne approfitto per fare un in bocca al lupo a Kayode, che è stato riscattato dal Brentford. Si sente adatto a quel campionato, dove non è neanche tra i più forti a battere i falli laterali (ride, ndr)”.

FORTINI. “Lo portiamo dentro, sarà nella Fiorentina del prossimo anno. Per quanto riguarda altri giovani, è una valutazione che dobbiamo fare con l’allenatore. Dobbiamo vedere un sacco di cose insieme in vista del ritiro”.

MARTINELLI. “Un bell’enigma, ci dobbiamo pensare bene. Ci puntiamo tantissimo, è un ragazzo forte, dobbiamo prendere una decsione parlando col tecnico e con lui, stando con De Gea è una crescita importante ma bisogna vedere se lui vuole la porta. Prenderemo una decisione in comune col ragazzo”.

RICHARDSON. “Resta con noi. Ha avuto una crescita importante negli ultimi due mesi e ci crediamo. Siamo sicuri che sarà un calciatore che avrà offerte dall’estero”.

PAROLA D’ORDINE AMBIZIONE. “Vi ricordate dove stavamo a dicembre? Ci siamo fatti una domanda: ‘Firmeresti il quinto posto?’, perché pensavamo ci sarebbe stata la Champions col quinto posto. Abbiamo risposto tutti no. Quest’anno abbiamo avuto anche il fatto che la Coppa Italia l’ha vinta la nona contro l’ottava, che ti hanno rubato un posto. La Fiorentina in questi anni è seconda solo all’Inter per squadre italiane che hanno portato ranking. Quest’anno ci sono state tante cose negative, non c’è stato il quinto posto in Champions ed è stato tolto un posto all’Europa League per la vittoria della Coppa Italia di una squadra dietro. Se fossimo arrivati sesti con l’Europa League, il mood sarebbe stato diverso. Vi dico una cosa: è fondamentale fare la Conference League. Perché devi avere due calciatori per ruolo, perché giocare una volta ha settimana ha i suoi pro ma anche tanti contro. Vero che il Napoli ha vinto lo scudetto perché aveva una sola competizione, però per un calciatore mentalmente l’Europa è importante”.

CRITICA CHE HA DATO PIÙ FASTIDIO. “99 complimenti non fanno una critica. La critica costruttiva, soprattutto nel nostro lavoro, c’è. Oggi è cambiata completamente la comunicazione, perciò peso chi mi fa la critca. Se la critica non me la fa un professionista, mi scivola proprio addosso”.

QUAL È L’ANNUNCIO CHE VORREI DARE A FIRENZE. “Non ce l’abbiamo. Per il fatto del salary cap noi De Bruyne a zero non potremo mai prenderlo. Kean? Mi piacerebbe dire ‘Teniamo Kean’, ma non possiamo. Possiamo dire: ‘Il presidente vuole tenere Kean'”.

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