Per Bove si va verso l’inserimento sottocutaneo di un defibrillatore. Così potrà tornare a vivere tranquillamente e a giocare, ma non in Italia
Come sottolinea la Gazzetta Dello Sport, la prospettiva di vestirsi di nuovo di viola si fa sempre più flebile per Edoardo Bove.
Se per avere risultati su ciò che abbia provocato il suo problema serviranno settimane, molto meno ne servirà per la decisione dello stesso Bove sull’impianto di un defibrillatore “di protezione” che risolva la partita: è la soluzione altamente probabile, perfino rapida, al punto che da oggi ogni giorno è considerato buono per l’intervento.
Da quel momento in poi, il paziente è al riparo da ricadute nella vita di ogni giorno e potrebbe pure giocare a calcio al massimo livello, quasi ovunque ma non in Italia: qui la legge impedisce la pratica con defibrillatore sottocutaneo. C’è chi rinuncia autonomamente all’impianto, sapendo però che a quel punto diventa semplicemente impossibile competere in qualsiasi forma agonistica.
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Redazione LaViola.it