Lo spagnolo ha faticato in avvio, ha ritrovato brio con Iachini ma nel finale ha commesso qualche errore. Ma la Fiorentina ci crede
‘Finalmente, il terzino che abbiamo aspettato per anni’. Un anno fa di questi tempi, i tifosi viola si strusciavano le mani: c’era il solito ritardo sul mercato, sì, ma era appena arrivato Commisso alla Fiorentina e tra i primi arrivi c’era stato Pol Lirola. Giovane, in evidenza l’anno prima al Sassuolo, di gamba: la convinzione, insomma, di aver finalmente portato a Firenze un terzino ‘vero’. Là sulla destra, dove tra gli adattati Milenkovic, Tomovic e ancor prima Ujfalusi (lui, però, con ottimi risultati) c’erano stati i vari Comotto, Zauri, De Silvestri, Cassani. Con Lirola pareva aprirsi una stagione a suon di corsa e inserimenti. Invece…
INIZIO COL FRENO. Invece, con Montella, raffica di 5,5 in pagella. A volte anche meno. Timido, troppo timido su quella fascia, il giovane spagnolo. In un 3-5-2 in cui rimaneva spesso bloccato, senza spingere, senza provare spunti. “Deve essere più ignorante”, disse Iachini appena arrivato a Firenze a fine dicembre. Beppe, del resto, lo conosceva bene, avendolo allenato al Sassuolo qualche mese prima. Capacità atletiche indiscutibili, personalità però ancora da tirar fuori. La Juve lo aveva ceduto ai neroverdi per 7 milioni, la Fiorentina lo ha poi preso per una cifra complessiva vicina ai 13 (tra prestito oneroso e riscatto obbligatorio).
‘PIU’ IGNORANTE’. Da gennaio, in effetti, con Iachini le cose sono cambiate per Lirola. “Sì, ora sono più ignorante”, commentò lo spagnolo, che nelle prime gare con Beppe servì un assist contro il Napoli e mise a segno un gran gol contro l’Atalanta in Coppa Italia. Soprattutto, però, il classe ’97 aveva ritrovato quello spirito d’iniziativa che si era perso con Montella. Sembrava l’inizio della risalita, poi il lockdown ha stoppato tutto. E alla ripresa ha alternato buone gare a prestazioni incolori. Non che Dalbert dall’altra parte abbia fatto meglio, anzi. Visto che poi lo stesso Lirola è stato impiegato da Iachini proprio sulla sinistra, più volte. Anche lì, risultati così e così.
LA FIDUCIA DI TUTTI. Il suo finale di stagione non è stato positivo, con il rigore procurato ingenuamente contro la Roma e l’errore che ha portato al gol della Spal. Ma Lirola ha senz’altro la fiducia di società e allenatore. Tanto che sulla sua corsia naturale, quella destra, per il momento non si prevedono scossoni: si continuerà con lo spagnolo e Venuti, che ha dato buone risposte. Ma è chiaro che da Lirola tutti si aspettano di più. Le potenzialità, oggettivamente, ci sono, e l’investimento è stato importante per il ruolo. Come evidenziato dai numeri della Serie A, ha fatto registrare il record di velocità del campionato scorso. Caratteristica mica da poco, che dovrà però unire anche alla qualità delle giocate. In 39 presenze stagionali, un solo gol e 2 assist, mentre lo scorso anno al Sassuolo aveva segnato 2 gol con ben 7 assist in 35 partite. Dopo il primo anno di ambientamento a Firenze, la prossima può e deve essere la sua stagione.

Di
Marco Pecorini