Dopo la sosta per le nazionali rientrerà Ribery. Se Montella non passa al 4-3-3 e conferma il 3-5-2 è molto probabile che Chiesa si sposti a destra con Vlahovic-Ribery davanti. E Lirola rischia il posto
PREMESSE TOP, RENDIMENTO INSUFFICIENTE Era uno degli esterni più ambiti dello scorso calciomercato. Lui e Lazzari erano tra i più ricercati alla voce numeri due, in grado di giocare anche come esterni a tutta fascia con mediane a cinque. E alla fine, dopo che Lazzari si è accasato alla Lazio, Daniele Pradè e la Fiorentina hanno preso Pol Lirola dal Sassuolo. E sullo spagnolo le premesse erano ottime. L’anno scorso si era contraddistinto in Emilia per essere uno degli esterni più preziosi alla voce assist, ben 7, con anche 2 reti. Ma fin qui, nonostante Montella non lo abbia mai tolto dall’undici iniziale se non per problemi fisici, (out solo contro Sassuolo e Parma dopo il problema rimediato contro la Lazio) Lirola non ha del tutto convinto. Anzi. Lo dicono i numeri, visto che è ancora fermo a quota 0 quanto a contributo nella fase offensiva, lo dice la media voto che lo vede ben lontano dalla sufficienza col suo 5,64 in 11 partite giocate tra campionato e Coppa Italia. Solo tre volte è stato sul 6 o sopra, contro Brescia, Samp e Milan.
13 MILIONI DI DUBBI E se è ancora, ovviamente, presto per dare giudizi definitivi e/o sentenze, è tuttavia innegabile che il classe 1997 ex Sassuolo, prelevato per circa 13 milioni tra prestiti, bonus, e obblighi di riscatto, non abbia resto per quanto ci si attendeva. Né da terzino, col 4-3-3 con cui era partita la Fiorentina ad inizio stagione, né da esterno a lunga fascia col 3-5-2 con cui Montella ha ridisegnato lo scacchiere della sua viola.
DA INTOCCABILE AL RISCHIO PANCHINA E se è stato fin qui un intoccabile di Montella, che da Fiorentina-Monza lo ha sempre messo dal 1’ quando è stato disponibile, adesso Lirola rischia il posto. Già Riccardo Sottil fino a qualche partita fa stava insidiando proprio la casella occupata dall’ex Sassuolo. Adesso c’è invece Federico Chiesa a farlo. Nella ripresa di Cagliari, per quanto la partita fosse già compromessa, si sono viste infatti le premesse per quello che potrà accadere dopo la sosta col rientro dalla squalifica di Ribery. E dopo la doppietta di Vlahovic in Sardegna è lecito attendersi una conferma dal 1’ per il classe 2000 serbo. A quel punto, tutto lascia pensare che si possa rivedere un 3-5-2 con Chiesa esterno, ed il tandem offensivo Vlahovic-Ribery. Se invece Montella dovesse optare per il 4-3-3, o anche 4-4-2 vista l’assenza di Castrovilli e Pulgar in mediana, Lirola avrebbe la sua maglia da titolare garantita.
CAMBIO DI MARCIA Comunque vada la gara di Verona, e indipendentemente dalle scelte tattiche di Montella, una cosa è certa: Pol è chiamato a cambiare marcia. Fin qui non ha mai ecceduto, limitandosi spesso al compitino e sbagliando troppo spesso il traversone o il suggerimento in fase offensiva. I margini di miglioramento sono esponenziali per un ragazzo di appena 22 anni, che pochi mesi fa agli Europei U21 ha vinto il titolo continentale, da titolare, con la Spagna, e che in Serie A si è messo in mostra catturando l’attenzione di diversi club importanti a suon di discese sulla fascia con gamba e assist. Ora è il momento di svoltare e di iniziare a ripagare la fiducia del club viola e di Pradè che su di lui hanno investito una cifra importante.
Di
Gianluca Bigiotti