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Rassegna Stampa

L’ira dei tifosi: squadra contestata, le scuse di Corvino. E negli spogliatoi…

Fragilissima. Un vetro scagliato con forza a terra regge meglio l’urto di questa Fiorentina. Finita in mille pezzi sotto i colpi di un Verona uscito fra gli applausi anche del pubblico viola. O almeno di quello che restava: visto che parte dello stadio, e quasi tutta la Curva Fiesole, ha lasciato l’impianto molto prima del fischio finale. Qualcuno è andato a casa a smaltire la frustrazione per quanto visto, una bella fetta invece si è fermata all’esterno contestando proprietà, dirigenti e squadra. Insulti che hanno riguardato soprattutto le prime due componenti.

Il tutto è andato avanti per una quarantina di minuti prima che gli oltre mille tifosi viola lasciassero la zona del Franchi. I cori per la verità erano iniziati ben prima del fischio finale e nessuno è stato risparmiato. L’oggetto, anzi i destinatari, erano più o meno sempre gli stessi. L’assenza fisica della proprietà e il mercato le tematiche maggiormente inserite negli slogan. Nel frattempo la squadra naufragava sotto i colpi della penultima della classe. Senza reazione. Senza una logica. Senza decoro. Al termine del match, all’interno dello spogliatoio viola, Pioli ha parlato alla squadra per molto tempo. L’inaccettabile partita meritava un post gara anomalo. Al confronto si sono uniti anche il direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino ed il d.s. Freitas. I giocatori sono stati chiamati alle loro responsabilità ed è stato fatto capire che quanto visto era lontano dal concetto di ammissibile. Due filoni di discussione. Mai più una prestazione del genere da una parte. Guai a buttare via tutto il lavoro fatto dall’altra.

Mentre la squadra era a rapporto da allenatore e dirigenti, una piccola delegazione di tifosi veniva accolta all’interno dello stadio dal vicepresidente viola Gino Salica. Circa 15 minuti in cui è stato portato tutto il malessere della piazza verso l’attuale gestione della Fiorentina, Circa un’ora dopo, a chiudere l’infernale pomeriggio, anche le parole di Corvino. «In passato abbiamo dato sempre tutto sul campo, anche in caso di sconfitta. Questa volta invece dobbiamo solo chiedere scusa a tutti i tifosi. Parlo anche a nome di squadra e proprietà». Poi sul clima complicatissimo. «Noi mettiamo nel lavoro tutto ciò che abbiamo. Dal mio ritorno sto vedendo però che non ci sono le condizioni per lavorare serenamente. Ringrazio i tifosi, loro vogliono solo sostenere la squadra: poi ci sono alcuni che creano un ambiente negativo sperando che le cose vadano male». Non basterà l’acquisto di Bryan Dabo (già oggi l’ufficialità?) per risolvere la questione.

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