Editoriali
L’inutile rivoluzione voluta da Pioli, troppi gli errori commessi. Troppi giocatori confermano di non essere da Fiorentina e l’Europa League è diventata un miraggio
Nella domenica più importante, quella che vedeva la Fiorentina riprendere il campionato e in particolar modo la sfida ‘diretta’ con la Sampdoria per la lotta all’Europa League, si cancellano tutte le certezze che la squadra di Pioli, e il tecnico stesso, si erano costruiti negli ultimi mesi.
Una prova negativa, irriconoscibile per il valore della squadra, che ha portato i viola a perdere meritatamente. Vero, a Pioli mancavano gli squalificati Astori e Veretout, l’infortunato Thereau, e durante il primo tempo Simeone (una volta) e Babacar (due volte) si sono mangiati tre gol già fatti, ma tutto questo non può giustificare la rivoluzione (tattica e negli uomini) voluta da Pioli.
In casa di una diretta avversaria, tra l’altro con uno dei centrocampi più forti del campionato italiano, il tecnico viola ha schierato una formazione votata molto all’attacco. Sbagliando anche l’approccio, l’atteggiamento, dato alla squadra.
Tre assenze, anche se importanti, non possono portare a rivoluzionare la propria formazione. Portarla a perdere la propria identità, quegli equilibri conquistati negli ultimi mesi. Dire di voler andare ad attaccare la Sampdoria nel loro punto debole, la difesa, può essere una scelta giusta ma non si può lasciare in mano agli avversari il resto dei reparti. Questo poi se l’attacco, anche con Simeone e Babacar, non funziona.
Pioli ha commesso diversi errori e, cosa strana, molto evidenti. Mai in stagione, fino a oggi, era capitato tutto questo. Dopo di lui ci sono naturalmente i giocatori. Non è una novità, ma molti giocatori in rosa non dovrebbero far parte di un gruppo (pochi o tanti che siano) che punta a conquistare obiettivi importanti. Il tutto nella settimana dove il direttore generale Corvino ha sottolineato che non ci sarà più bisogno di vendere i giocatori importanti e che in futuro l’obiettivo tornerà ad essere quello della Champions League.
Tante belle parole, tanti discorsi ma ormai quello che serve alla Fiorentina siano certezze, fatti. Una sconfitta pesante come quella di Genova rischia un contraccolpo psicologico in negativo. La Fiorentina adesso è dalla parte sinistra della classifica. A oggi i punti di distanza dal quinto posto sono 5 che però diventano 6 per gli scontri diretti a favore della Sampdoria. Divario che in settimana potrebbe aumentare (mercoledì si giocherà il recupero di Sampdoria-Roma), rendendo impossibile qualsiasi forma di recupero. E ‘finire’ il proprio campionato a febbraio aprirebbe scenari molto negativi all’interno e all’esterno della Fiorentina.
In questa ottica sarà importante capire che mercato invernale sarà quello della Fiorentina e di Pantaleo Corvino. Da oggi qualcosa dovrebbe accadere ma servono giocatori di un certo temperamento, di una certa qualità, continuare a puntare su giocatori sconosciuti o troppo giovani potrebbe rivelarsi un boomerang troppo pericoloso per tutti.