DICIAMOLO subito, dopo 10 minuti avevamo voglia di spengere radio e tv. Una squadra allo sbando, se al pronti via becca un gol di testa da Di Gennaro. Raccontiamo il fatto per darvi l’idea della sorpresa quando la Fiorentina – ansimando – è riuscita a ricucire pezzo dopo pezzo una partita squarciata in partenza. Prima Ilicic (buongiorno, dopo tante assenze) ci ha provato da fermo, e la buona intenzione ci è parsa come una notizia. La meraviglia è diventata stupore assoluto quando la Fiorentina ha iniziato a ingranare con gli esterni alti che facevano gli esterni alti, mentre quelli bassi coprivano le spalle. Calcio semplice, d’accordo, come aveva consigliato Giovanni Galli dalle colonne di questo giornale, appena una settimana fa. Semplice, ma vincente.
NEI momenti di difficoltà una squadra di calcio deve fare cose basiche (come il Milan contro la Juve l’altra sera) e ieri la Fiorentina ci è riuscita alla grande. Proprio noi, che avevamo visto fino a ieri una squadra che faceva del minimo sindacale uno stile di (non) gioco, siamo stati i primi e meravigliarci. E’ come se i giocatori si fossero liberati di un peso, e non ci sembra marginale il fatto che anche Sousa – come ai bei tempi – saltasse dalla panchina al campo come un assatanato.
BUON SEGNO, anche se questo non ci bastava. La Fiorentina viene da due successi in trasferta che – in un certo senso – pareggiano le delusioni per gli 0-0 contro Milan e Atalanta. Qualcosa è cambiato, non solo nel gioco. Dentro la testa dei giocatori (Bernardeschi finalmente all’altezza della sua fama, di giovane calciatore italiano emergente) e nella ritrovata vena di Kalinic. Gli sono arrivati diversi palloni buoni dalle fasce, altro fatto non marginale. Per conferme, basta aspettare il Crotone dopodomani.

Di
Redazione LaViola.it