
ORA Sousa fa l’indispettito e dice che le sue parole di sabato sono state male interpretate, è la stampa che ascolta distratta. Mentre altri sostengono che era tutta una strategia del mister per motivare giocatori reduci da un ‘pareggino’ in casa contro la peggior squadra della serie A. Non è così, e alla Fiorentina lo sanno benissimo. Le strade della società e di Sousa stanno divergendo da tempo, e non è più un segreto che ogni tanto al centro sportivo le discussionisi siano a volume altissimo, tanto da poterle sentirle fino al Mandela Forum. Capita in tutte le famiglie – nessun stupore – e magari fanno meglio di tanti silenzi ostinati, ma questi ultimi giorni della Fiorentina hanno lasciato il segno, tracciando una strada scivolosa e piena di curve fino alla fine della stagione, quando il ‘bomba libera tutti’ sarà inevitabile.
LA VITTORIA di Bologna (buon primo tempo, ripresa in affanno costante) nulla aggiunge e nulla toglie al valore tecnico dei giocatori: sono professionisti seri, magari si sono un po’ seduti negli utlimi tempi, ma il gruppo c’è. E nel gruppo l’unica voce che ci è sembrata autentica è stata quella di Astori, che dopo il Crotone ha avuto il coraggio e la dignità di dire che no, non era stata una partita all’altezza della Fiorentina.
ASTORI ha personalità in dosi massicce e si candida a diventare il nuovo capitano della Fiorentina, quello che non le manda a dire e non si nasconde dietro frasi di circostanza. L’anno scorso a Empoli – per questo atteggiamento – pagò dazio. Stavolta non è successo: anche gli equilibri nello spogliatoio sono cambiati.
QUESTO non cambia il ‘prima’, cioè le parole di Sousa: «All’inizio a Firenze spingevo più sul sogno, ora mi hanno portato a spingere sulla realtà». Un mezzo schiaffo alla società (il triste mercato di gennaio è una ferita che sanguina ancora). Si dirà che questi concetti li aveva già espressi a Moena (vero). Ma se Sousa smette di allenare la città, i tifosi (che pagano per sognare) restano soli. Nel calcio, l’anticamera della mediocrità, peraltro molto poco «emossionale».

Di
Redazione LaViola.it