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L’impresa che non ti aspetti nella partita più importante. Prandelli centra tutte le scelte, la Fiorentina tira fuori grande personalità e la serata perfetta è servita. Che sia la svolta?

Contro ogni pronostico, la Fiorentina rifila alla Juventus tre reti che possono cambiare la stagione. Miglior regalo di Natale per i tifosi viola non poteva esserci

Applausi. Applausi a scena aperta per questi ragazzi. Nella partita più proibitiva, nel momento più difficile, contro ogni pronostico, la Fiorentina tira fuori dal cilindro la prestazione della vita e annichilisce la rivale di sempre.

LA SERATA PERFETTA. E dire che a leggere la formazione iniziale si immaginava una Fiorentina remissiva, pronta a chiudersi dietro e a ripartire timidamente. Gli episodi, però, stavolta volgono in favore dei viola. L’approccio è buono e si vede da subito: al 3’ Ribery taglia la difesa della Juve e manda in porta Vlahovic. Il serbo sembra allungarsi troppo il pallone, ma recupera splendidamente con un tocco sotto di grande sensibilità che fa impazzire i tifosi viola. La Fiorentina controlla bene il timido ritorno della Juventus e l’ex di turno Cuadrado aiuta i viola, facendosi espellere al 18’ per un fallaccio su Castrovilli.

Tutto facile? Mica tanto, perché la Juve schiacciasassi degli ultimi 8 anni è in grado di vincere le partite anche in inferiorità numerica. Ma la Fiorentina gioca il miglior primo tempo del 2020 e rischia più volte di raddoppiare, complice un atteggiamento molto aggressivo nel pressing che porta a tantissimi recuperi palla nella metà campo juventina. Nella ripresa arriva la reazione dei bianconeri, ma i viola controllano bene e nel finale puniscono. Prima con l’autogol di Sandro al 76′, poi con il gol di Caceres (iniziato da un delizioso recupero di Ribery) che fa esplodere Firenze. La serata perfetta è servita.

LODE AGLI INTERPRETI. È la vittoria di tutti per una città impazzita. È la vittoria del gruppo, che finalmente offre una grande prova di grande personalità e si riscatta per le tante prove opache inanellate. È la vittoria di Prandelli, che indovina tutte le scelte e che vede inoltre ripagare la fiducia sulle sue decisioni più insistite. È infatti la vittoria di Vlahovic, al terzo gol consecutivo, certamente galvanizzato dalla fiducia che il tecnico gigliato ha riposto in lui e in netta crescita sul piano del rendimento.

È la vittoria di Ribery, del campione che gioca una delle più belle partite in maglia viola incantando a ogni tocco palla e rincorrendo gli avversari anche quando nel secondo tempo la benzina è finita. Il campione che a volte è sembrato anche voler sfidare l’ex compagno Chiesa in un duello individuale certamente vinto dal francese. È la vittoria del Caceres migliore della stagione, di assistman Biraghi, di un Igor più che convincente, di capitan Pezzella leader e di un Amrabat finalmente impressionante a centrocampo.

RISCATTO BORJA. È anche la vittoria di Borja Valero. In tanti avranno storto il naso quando lo hanno visto chiamato in causa dal 1’, viste le prestazioni opache o insufficienti che fin qui aveva collezionato dal suo ritorno a Firenze. Lo spagnolo invece, complice anche lo spazio che gli lasciano i bianconeri, schierato da regista disegna calcio per tutto il primo tempo e detta i tempi della manovra gigliata alla perfezione, con la complicità di Ribery. E come nelle migliori storie a lieto fine, viene graziato quando rischia il secondo giallo e immediatamente sostituito. Ma il primo tempo di Borja Valero resta molto interessante anche per il futuro.

LA CABALA INFRANTA. Sembra una commedia a lieto fine, in cui per una volta a vincere sono quelli con la maglia viola. Le sottotrame sono altrettanto interessanti. Gli ex viola ormai rinnegati escono con i cerotti dal campo: si temevano i gol dell’ex di Chiesa, di Bernardeschi, di Cuadrado; invece è arrivato quello di Caceres. Le statistiche cadono una dietro l’altra: l’unica squadra a riuscire a vincere 0-3 allo Stadium era stata finora il Real Madrid in Champions nel 2018. La Fiorentina non rifilava almeno tre reti di scarto alla Juventus in trasferta dal 1956 (un Juventus-Fiorentina 0-4). L’ultima vittoria dei viola in casa dei bianconeri risale al 2008, un Juventus-Fiorentina 2-3. In panchina sedeva Cesare Prandelli.

Può essere la partita della svolta? Se lo augura tutto il popolo viola. Ma attenzione alle parole di capitan Pezzella al termine del match: il risultato di stanotte dà grande fiducia, ma non basta. La partita si è messa bene fin dall’inizio, le decisioni arbitrali stavolta hanno sorriso ai viola. Non potrà andare sempre così. Però la gigantesca soddisfazione resta, così come l’iniezione di autostima in un gruppo da troppo tempo depresso. Dopo mesi di sofferenza, oggi Firenze può finalmente godere della sua Fiorentina. Regalo di Natale più bello questi ragazzi non potevano farlo.

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