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Se la sono giocata ai rigori, anzi, al Var, ma alla fine ha vinto (per due rigori a uno) chi ha meritato di più, giocato di più, costruito di più. Ha vinto la Fiorentina di Giuseppe Iachini, nel senso che la squadra di ieri era proprio sua, una sua invenzione con esclusioni pesanti, quelle di Chiesa e Castrovilli usciti a pezzi dalla sconfitta col Sassuolo. Beppe ha messo dentro Igor, Venuti, Benassi, Cutrone e dopo aver ribaltato la sua squadra (che ha risposto con gioco, idee, forza e organizzazione) ha ribaltato anche quella di D’Aversa. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
SUBITO VIOLA. Il Parma non c’era, la Fiorentina se n’è accorta subito e ne ha approfittato. Nemmeno di questi tempi umidi e afosi si era vista finora una squadra così assente per un tempo intero. Non aveva ritmo, tenuta, rapidità, sembrava che il Parma non avesse nemmeno troppa voglia di giocare nel suo bollente catino. Non si è visto mai Gervinho, che Venuti ha quasi ignorato facendo, lui sì, l’ala d’attacco con 45 minuti sorprendenti. La Fiorentina si è impadronita del gioco con eccessiva facilità, all’inizio perfino sorpresa da un avversario che rendeva il suo pomeriggio così agevole. Poi, con cattiveria, ha colpito. Due rigori, il primo netto, il secondo altrettanto ma solo per le assurde regole di oggi: chi ha inventato quella dei falli di mano sempre da punire in area da rigore probabilmente non ha mai giocato a calcio e di partite ne ha viste poche. Ma queste sono considerazioni, i dati del primo tempo erano oggettivamente a favore dei viola: 54 per cento di possesso palla della Fiorentina, una traversa di Venuti e i due rigori, per Terracciano, il sostituto di Dragowski, nemmeno una parata.
PULGAR CECCHINO. Il ribaltone di Iachini ha partorito una squadra più atletica, più solida, più portata a una gara muscolare. Ha scelto la fascia destra per portare i suoi pericoli, con Venuti, protetto da Benassi e sostenuto da Milenkovic che spesso usciva dalla linea difensiva per dare forza all’azione. Venuti ha mandato al manicomio Gagliolo: gli è scappato alla sua sinistra quando ha centrato la traversa, poi alla sua destra quando il nazionale svedese lo ha buttato giù provocando il primo rigore. Pulgar non ha sbagliato né quello, né il secondo, arrivato dopo la chiamata di Doveri al Var.
OCCASIONI. Dopo 4′ del secondo tempo, la squadra di D’Aversa ha accorciato col terzo rigore della serata (anche questo rintracciato in area viola dal Var) per un braccio largo di Pezzella sulla faccia di Kucka. Lo ha battuto Kucka e sul 2-1, con 40′ più recupero da giocare, poteva esserci un ritorno del Parma. Pensiero sbagliato. D’Aversa aveva tolto il leggero Karamoh per mettere in campo i centimetri e i chili di Cornelius ma Pezzella, come aveva tolto dalla gara il francesino, così ha cancellato il danesone. Il Parma ha fatto qualche passo avanti, ma le azioni migliori e le occasioni davvero clamorose sono state della Fiorentina, soprattutto con i cambi di Iachini. Un attacco micidiale iniziato da Castrovilli, rifinito da Chiesa e concluso da Cutrone (parata decisiva di Sepe) è stato il momento più bello della gara. Poi Castrovilli, Chiesa e Sottil hanno avuto altre tre possibilità per chiudere la partita e le hanno sbagliate. Così come Ceccherini ha sbagliato l’ultimo contropiede.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it