La partita persa in EL con il Paok di Salonicco ha messo in luce forse ancora con maggior chiarezza che Luca Lezzerini non è ancora maturo e pronto per alcuni palcoscenici. Sousa lo ha buttato a sorpresa in campo dopo una prima parte di stagione vissuta praticamente sempre a sedere (fatta esclusione per la fetta di partita concessagli col Chievo a causa dell’infortunio di Tatarusanu) ma il giovane prodotto della Primavera viola non risponde certamente nella maniera in cui ci si aspettava. L’incertezza l’ha fatta da sovrano tra i pali della Fiorentina ieri sera.
Fin da subito l’estremo difensore gigliato è andato in difficoltà e c’è stato il primo vantaggio dei greci al 4’, poi il rendimento è andato sempre a calare durante il corso del match con due uscite completamente a vuoto nel secondo tempo che stavano per fare malissimo alla squadra di Paulo Sousa. Ciò che realmente ha colpito in negativo è stata la mancanza di concentrazione di Lezzerini che si è fatto sopraffare dalla situazione e dalle emozioni, perdendo man mano che la partiva scorreva sempre più fiducia nei suoi mezzi. Va detto a suo discapito che è ancora molto giovane e che per crescere bisogna giocare e quindi di conseguenza fare errori per maturare, ma resta il fatto che il compito del portiere è molto delicato e ingrato; appena sbagli a differenza degli altri ruoli paghi a carissimo prezzo.
Certamente può essere un episodio visto che per quel poco che era stato chiamato in causa il numero 1 viola aveva risposto sempre in maniera positiva dimostrando anche buoni fondamentali. Quella di ieri comunque era una grossa opportunità per lui e rischia di diventare uno scivolone pesante sopratutto agli occhi di Sousa che fin qui si era sempre affidato all’esperienza di Tatarusanu.
Detto ciò quello che rimane molto nebuloso ancora è quindi cosa accadrà in futuro vista anche la presenza nei ranghi viola di Bartolomej Dragowski che inizialmente poteva sembrare agli occhi di tutti colui che la società aveva individuato grazie al mercato estivo come sostituto naturale del 12 rumeno ma che a ora non si è mai visto. Rimane perciò molto strana e vaga in generale l’idea sulle gerarchie tra i pali vista la forte riconferma fin dall’inizio della stagione di Tata e il tentativo viola a fine agosto di portare addirittura anche Sportiello a Firenze.
Di
Gianmarco Romano