Come riporta il Qs-La Nazione, l’ex viola Cristiano Piccini, ora allo Sporting Lisbona, ha rilasciato una intervista ai microfoni di Calcio 2000, nel quale l’ex laterale gigliato ha parlato del suo esordio in A: «Mi ricordo perfettamente ogni istante. Era il 5 dicembre del 2010. Avevo 18 anni ed è stata l’emozione più grande della mia carriera, forse superiore anche alla musichetta della Champions League. Poi è arrivata in maniera inattesa. In quell’estate Corvino mi chiese se volevo giocare terzino invece che esterno alto e io risposi che, pur di giocare, sarei andato anche in porta. Così riuscii, in poche settimane, ad allenarmi spesso con la prima squadra. Fino a quel 5 dicembre. Non pensavo di andare in panchina, pensavo più alla tribuna. Invece Mihajlovic mi scelse tra i 19 e andai in panchina. Mentre mi stavo scaldando insieme agli altri panchinari, ricordo che chiamarono il nome ‘Cristiano’. Stavo per esplodere ma intendevano Cristiano Zanetti… Poi, però, è arrivato il mio momento. Sono impazzito. Io tifoso della Fiorentina, come mio padre e mio nonno. Incredibile. In quei minuti in campo ho indossato la maglia numero 40 che ho ancora incorniciata in casa». La carriera di Piccini è passata dalla Carrarese, dal Livorno, dal Betis Siviglia in Spagna per finire allo Sporting di Lisbona, in Portogallo: ha una clausola rescissoria di 45 milioni di euro.

Di
Redazione LaViola.it