L’ex allenatore di Kayode in Serie D: “Sempre avuto personalità. Arsenal? Lui mantiene la parola”

Parla Antonio Soda, che fece giocare Kayode al Gozzano: “Ha grandi margini di miglioramento e una famiglia seria”

Antonio Soda, allenatore del Gozzano dal 2018 al 2021, ha parlato di Kayode, che ha giocato con lui in Serie D prima di venire alla Fiorentina: “Con noi era giovanissimo, aveva 16 anni, ma mi stupiva. Quando arrivò alla Fiorentina pronosticai un futuro importante. Ha dei valori che lo hanno portato in prima squadra. È uno che lavora, ascolta, accetta consigli, che vuole arrivare. Ha fame, può fare ancora molto di più perché ha grandi margini di miglioramento”.

L’INIZIO. “Lui quando è arrivato faceva gli Allievi. Avevamo bisogno di Under, quando me l’hanno portato gli ho detto di rimanere, aveva grande personalità per giocare con i grandi in Serie D. Mi ha impressionato per questo. Era curioso, chiedeva sempre consigli. Con i grandi si è trovato subito bene”.

CORAGGIO. “E’ sempre stato tranquillo, era sotto età di 2 anni. Gli Under erano i 2002, lui è 2004. Ho avuto coraggio, da lì è andato alla Fiorentina e i viola sono stati bravi a credere su di lui. A Firenze è stato anche più facile perché poi ha giocato con i ragazzi della sua età. Ma ha ancora grandi margini di miglioramento, sono convinto”.

NAZIONALE E FUTURO. “L’ho sentito e gli ho pronosticato che lo chiamerà Spalletti. Lui mi ascolta, sa che quando dico qualcosa può succedere. Credo che potrà essere convocato presto. Ha vinto l’Europeo U19, facendo gol anche in finale. Gliel’ho detto: lavora, rimani umile, ascolta i consigli giusti e sii positivo. Arsenal? Lui è uno tranquillo, che mantiene la parola. Ha una famiglia seria, con valori sani”.

RUOLO. “Quel ruolo di terzino gliel’ho dato io, da quarto o da quinto. Con me faceva tutta la fascia, quindi anche l’attaccante. Ha bisogno di spazi per sprigionare la sua forza. Gli piace attaccare ma sa anche difendere. Lui ci prova sempre a segnare, è speciale per questo motivo. Farà gol, di sicuro. Con me ha segnato tre gol. In uno di questi, contro la 2° in classifica, è arrivato in fondo e con due compagni soli al centro è andato da solo in porta. Per dire la personalità”.