Dopo il ritorno alla vittoria contro l’Empoli per la Fiorentina serve cambiare marcia per provare a tornare in corsa per l’Europa
Come riporta il Corriere Fiorentino, San Siro non porta fortuna a Stefano Pioli. Almeno da quando siede sulla panchina della Fiorentina. Tre partite, tre sconfitte e dieci gol al passivo anche se l’ultima volta, contro l’Inter, i rimpianti sono stati enormi. A Milano si è vista la Viola più bella e più sfortunata della stagione.
Bisognerà recuperare quello spirito ma con maggiore attenzione. È un esame cruciale, soprattutto per capire se dopo la rimonta con l’Empoli, la prima in campionato, qualcosa è cambiato. Se la squadra, giovane e fragile, si è messa alle spalle le negatività provocate da due mesi assurdi senza vittorie in cui ha tradito il gruppo ma soprattutto lo hanno fatto le sue stelle.
GARA DIFFICILE. Togliamoci dalla testa che sia una sfida facile. È vero che il Milan visto a Bologna è stato imbarazzante, che il centrocampo è fuorigioco tra infortuni e squalifiche e che Higuain, la stella, è a digiuno da quasi due mesi. Ma resta sempre la quarta della classe. E la Fiorentina sino adesso ha vinto solo una volta, in casa con l’Atalanta, contro squadre che la precedono. Serve uno sforzo, un salto di qualità nel gioco, nella velocità, nella concretezza. Soprattutto nella convinzione.
Pioli considera il viaggetto a San Siro l’occasione per svoltare. Non ha torto: la classifica è corta ma l’Europa ci ha aspettato sin troppo e non è detto che continui a farlo. Tocca alla Fiorentina cavalcarla. Qualcosa, dagli ultimi folli minuti in casa del Sassuolo, sembra cambiato e qualche giocatore comincia a dare risposte. Mirallas, per esempio, ha soppiantato lo spento Pjaca, mentre Simeone si è svegliato dal torpore e sembra pronto a sfidare Higuain.
SERVE CORAGGIO. Il tango del gol deciderà buona parte della gelida sfida di oggi. Ma tanti duelli saranno cruciali, a cominciare da quello a distanza tra i giovani portieri Donnarumma e Lafont, bravi ma discontinui, soprattutto il viola, per arrivare a quello tra Cutrone (che probabilmente partirà dalla panchina ma spesso è letale proprio quando entra a gara in corso) e Federico Chiesa. La partita andrà affrontata con coraggio.
Tenendo il Milan lontano dall’area viola. Pioli lo ha spiegato bene, anche se il Diavolo non ha segnato un gol nelle ultime due partite di campionato e, Coppa compresa, non vince da tre. Servirà l’atteggiamento giusto. Difesa attenta, centrocampo energico, attacco spietato. Basterà? Alla Fiorentina serve continuità per affrontare al meglio la fine dell’anno con Parma e Genoa. Poi si faranno i conti.
Per sperare nell’Europa bisogna avvicinarsi il più possibile a quota trenta, altrimenti nel girone di ritorno saranno necessari gli straordinari. Il mercato sta arrivando ma è ancora lontano e per alcuni giocatori questa è una delle ultime: facile pensare a Pjaca, che non riesce a ritrovare se stesso. Ma il discorso vale anche per il troppo discontinuo Gerson, che di talento ne ha moltissimo, ma l’atteggiamento è quasi sempre sbagliato e che oggi è in ballottaggio con Edimilson.
Di
Redazione LaViola.it