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L’esperto cardiologo Carù: “Le extrasistoli non sono mortali ma serve capire il problema”

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Per il cardiologo specialista in medicina dello sport con un’extrasistolia a due morfologie serve fare nuovi accertamenti dopo un lasso di tempo non lungo

«Un cuore sano tollera qualunque carico lavorativo». Il Professore Bruno Carù, cardiologo, inizia così, alla Gazzetta dello Sport, la panoramica su ciò che potrebbe essere successo a Davide Astori.

Professore, si può morire per un’extrasistole ventricolare?
«No, per fare un paragone è come se si morisse per un raffreddore. L’extrasistole indica la presenza di battiti supplementari rispetto a quelli che regolarmente cadenzano il nostro cuore. Nel caso di un’extrasistole atriale, quindi nella parte alta del cuore, non creano allarme. In quello ventricolare invece richiamano a un’attenzione particolare. Dai 2 mila battiti in più al giorno in su è opportuno approfondire. A volte le extrasistole sono fenomeni occasionali, come le aveva ribattezzate un collega americano, delle “innocenti follie del cuore”».

Invece per un’extrasistolia a due morfologie?
«Sicuramente è un evento più grave del primo. Presupporrebbe la necessità di riprovare il test in un secondo momento, a distanza di un lasso di tempo non troppo distante per verificare il ripetersi o meno dell’extrasistolia. In questo caso si potrebbe trattare di fenomeni che diminuiscono il flusso del sangue al cuore. L’approfondimento si renderebbe necessario per capirne il motivo anche se non è causa di morte certa».

Sono fenomeni riscontrabili negli atleti professionisti di qualsiasi sport?
«Più di quanto si possa immaginare. Sono eventi diffusi nel 20% degli atleti e quando è necessario si deve approfondire in maniera invasiva, per esempio con una coronarografia. Di quel 20% solo una minima parte, intorno al 3-5%, si manifesta in maniera grave. Per gli altri passa o ci si può convivere».

Si può continuare a svolgere attività sportiva a quel livello?
«Sì, senza compromettere le prestazioni oltre che la salute ovviamente. Esistono medicinali che aiutano a regolarizzare i battiti. In alcuni casi basta anche il riposo per far regredire il fenomeno. Fenomeno che può avere molteplici cause. Un esempio banale: lo stomaco si gonfia per problemi di funzionamento, schiaccia il diaframma e a sua volta preme sul cuore che ne patisce».

Una sola extrasistole può causare la morte?
«Deve avvenire in un determinato momento e in quella determinata posizione per mandare in arresto cardiaco il cuore. Evento estremamente raro».

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