Federico “non se l’è sentita di giocare, lo farà quando starà bene anche di testa”, ha detto Montella. Sul campo una squadra senza idee e cattiveria.
La Fiorentina viene fischiata dai circa quattromila tifosi arrivati speranzosi di vedere un’altra squadra rispetto alla «vergogna di Cagliari» come disse Montella per commentare quel 5-2. Invece questo k.o. «dà una bella ridimensionata, il presidente Commisso non sarà contento e io sono preoccupato» racconta il d.s. Pradé. C’è anche l’esclusione di Chiesa a far rumore. L’azzurro ha un problema al pube, si sarebbe scaldato prima della gara ma visto il campo pesante «non se l’è sentita di giocare e lo farà quando starà bene anche di testa», come ha chiosato l’allenatore. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
IN ROSSO. La Fiorentina va in rosso non soltanto per la divisa: oltre a Dragowski si salva soltanto Ribery, costretto a muoversi più da trequartista per dare le idee che mancano a un centrocampo in affanno, impoverito dalle assenze di Pulgar e Castrovilli. Dalle fasce poi solo delusioni con Venuti e Dalbert, mentre l’Hellas con Faraoni e Lazovic brucia l’erba fradicia. Il 3-4-1-2 di Juric è più aggressivo, ha il controllo in mezzo con Amrabat e Pessina, è convinto e ben istruito su compiti e traiettorie. Il 3-5-2 di Montella è privo di temperamento, desiderio di costruire e nullo come cattiveria, intesa come reazione alla batosta di Cagliari e qui all’1-0.
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Redazione LaViola.it