Quella contro il Genoa ha tutti i crismi della prova senza ulteriore appello per la Fiorentina. Vincere a Marassi è l’unica via per mantenere accese le speranze di qualificazione alla prossima Europa League. Di fronte un avversario ormai arrivato, salvo, che però in casa venderà cara la pelle. Perché è nell’indole del club, in quella del suo allenatore, ed in alcuni singoli. Uno su tutti Pepito Rossi, che contro la sua ex squadra ritroverà per la prima volta in stagione una maglia da titolare. Ma l’esame Genoa per la Fiorentina è di quelli da non sbagliare. Troppo spesso la squadra di Pioli ha fatto grandi prestazioni contro le grandi, salvo poi quasi non giocare diverse gare contro avversari decisamente più abbordabili come avvenuto con Sassuolo, Crotone, Chievo o altre. Il vero esame è nella testa, e nella mentalità.
Deve vincere, Pioli, anche senza metà difesa. Laurini è out per squalifica, Hugo per infortunio. E le scelte sono praticamente obbligate per l’undici titolare. Bruno Gaspar, oltre un girone dopo l’ultima volta, tornerà dal 1′ a destra nella linea a 4 gigliata. Biraghi a sinistra, Pezzella e Milenkovic davanti a Sportiello. In mediana non si scappa dal trittico Veretout, Badelj, Benassi. Saponara dal 1′ con Chiesa e Simeone è l’ipotesi che va per la maggiore per l’attacco. Thereau è rientrato, ma non dovrebbe partire dall’inizio.
Crederci, per facilitare le riflessioni sul futuro di chi dovrà fare mercato, la decisione definitiva di Badelj, superare Sousa in punti e obiettivo e per mille altri motivi. Arrivare in Europa potrebbe cambiare scenari e ambizioni. E provarci è il minimo. Riuscirci è un altro discorso.
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Gianluca Bigiotti