Una prestazione di grinta al servizio dei compagni, la punizione perfetta a chiudere la gara. E poi gli abbracci con Italiano e i compagni
Prima non batte il rigore davanti alla curva Fiesole perché, svelano le immagini e i suoi labiali, non se la sente. Poi pennella con il suo sinistro la punizione del 3-0 con cui la Fiorentina – ispirata da Saponara (incrocio dei pali e assist) e Gonzalez a segno prima dell’intervallo – travolge un Cagliari brutto e senza anima. Il protagonista è Dusan Vlahovic, l’attaccante ambito da mezza Europa che ha deciso di non rinnovare, per questo è nel mirino dei tifosi ma resta determinante per la sua squadra e il gioco di Italiano. Così scrive Tuttosport.
I TIFOSI E IL RIGORE. A Venezia lo hanno contestato alla fine, ieri in un Franchi tornato gremito (20.000 spettatori) e con gli ultrà di nuovo in Fiesole, gli hanno riservato qualche fischio nel pre-partita poi, accogliendo l’appello del tecnico, il popolo viola ha sostenuto tutta la squadra compreso il serbo anche se ha sorpreso quando sullo 0-0 l’arbitro, richiamato al Var, ha assegnato il rigore ai viola per un fallo di mano di Keita, non si è presentato lui sul dischetto bensì Biraghi. Facile che le tensioni con l’ambiente lo abbiano frenato e fatto temere di sbagliare, così nonostante prima Torreira (a cui ha detto “non me la sento, non me la sento”) poi Gonzalez abbiano cercato di fargli cambiare idea, Vlahovic ha ceduto il penalty a Biraghi che non ha sbagliato.
Di
Redazione LaViola.it