Rassegna Stampa

Le parole di Rocco spaccano Firenze. Ex, tifosi e vip al patron: “Accetti le critiche”

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In casa viola e tra i tifosi c’è dibattito sulle ultime esternazioni di Commisso. Ci si interroga sulla prospettata volontà di vendita

La famosa frase pronunciata da Rocco Commisso (“Sono pronto a vendere la società a un fiorentino, se si presenterà entro sette giorni“) in un’intervista tv è ovviamente una provocazione figlia delle critiche ricevute nell’ultimo periodo. Tuttavia, come sottolinea il Corriere dello Sport-Stadio, in molti a Firenze si interrogano sulle reali intenzioni del patron viola e temono che, a lungo andare, il suo malumore possa sfociare in un disimpegno affettivo ed economico. Un processo simile a quello che aveva portato all’addio dei Della Valle nel 2019.

Al momento però, secondo quanto afferma il quotidiano, è improbabile che il presidente viola stia davvero pensando a un epilogo del genere: al di là delle smentite, in ballo (oltre al completamento del centro sportivo) c’è infatti il filone legato alla ristrutturazione del Franchi e soprattutto la volontà sul piano sportivo di migliorare il piazzamento dello scorso anno.

I PARERI. Sono diverse le personalità che si sono però espresse sulle parole di Commisso, a partire dal numero uno della commissione sport del Comune Fabio Giorgetti: “Non capisco la natura della sua affermazione. Commisso non è forse contento di possedere la Fiorentina? Essere a capo di un club così importante deve essere motivo di vanto ma Rocco deve capire che le critiche sul piano calcistico ci stanno. Nessuno in città ha mai messo in dubbio la proprietà in sé, ma semmai le scelte tecniche“. No comment, invece, sul tema sia dal sindaco Nardella che dal Governatore della Toscana Giani

Diverso invece il punto di vista di due ex viola: “Dispiace che Commisso abbia fatto certe esternazioni: sembrava davvero poter essere il presidente giusto per la Fiorentina“, ha spiegato Oreste Cinquini. Mentre Fabrizio Lucchesi ha affermato: “Leggo queste parole come una provocazione perché sa bene che a Firenze nessuno sarebbe in grado di spendere 400 milioni per acquistare la società. Se i fiorentini avessero voluto comprare il club avrebbero potuto farlo tre anni fa per un terzo del suo attuale valore. Non vorrei che le esternazioni di Commisso fossero un modo per far sapere che la Fiorentina è un bene davvero in vendita”.

Mi dispiacerebbe se Commisso si disinnamorasse: ha investimenti da portare avanti ma deve capire che chi nel calcio occupa una posizione di rilievo è destinato nei momenti di difficoltà a subire critiche. A nessuno, però, deve essere tolta la libertà di parola“, ha detto infine l’ex portiere e dirigente viola Giovanni Galli, oggi consigliere regionale.

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