Connect with us

News

Tra le notti magiche (azzurre) e quell’agognato “vincere a Firenze sarebbe diverso e speciale”

L’Italia vince gli Europei e accende le notti magiche (azzurre). A Firenze resta l’agognato “vincere qui sarebbe diverso e speciale”, che resta un desiderio

 ‘Vincere a Firenze sarebbe bellissimo, diverso e speciale’. Mentre la prima parte della frase resta più o meno la stessa, l’aggettivo seguente varia a seconda di chi proferisce tale affermazione, da Montella a Pepito Rossi passando per Cognigni, Corvino, Prandelli e altri che in epoche diverse e protagonisti di fiorentine diverse, hanno accarezzato sogni di gloria poi infranti.

Diverso perché da queste parti, purtroppo, non c’è grande abitudine a vincere, soprattutto in tempi recenti, ma anche perché Firenze e i tifosi viola hanno sempre dimostrato di poter dare qualcosa in più nei giorni in cui in palio c’era qualcosa di importante (e non solo)

NOTTI MAGICHE (AZZURRE). Nel giorno in cui l’Italia festeggia il trionfo della Nazionale di Roberto Mancini, tornata sul tetto d’Europa dopo oltre 50 anni, Firenze attende i propri giorni di gloria. L’ultima Fiorentina ad alzare al cielo un trofeo, escludendo quelle del settore giovanile in cui sono arrivate tre vittorie in Coppa Italia negli ultimi tre anni, è quella pre-fallimento che vinse la Coppa Italia, con lo stesso Roberto Mancini in panchina, nel 2000-01 vent’anni fa.

Da allora una Supercoppa persa a Roma contro la Roma, una finale di Coppa Italia persa col Napoli nella tristemente famosa serata di Genny A’ Carogna, e vari altri traguardi sfumati all’ultimo tuffo, come la semifinale di Coppa Uefa con Prandelli persa coi Rangers, quella con Montella persa col Siviglia, fino alla finale di Coppa Italia sfumata nel doppio confronto con l’Atalanta con Pioli in panchina nella gara d’andata e Montella in quella di ritorno, e quella gettata alle ortiche nel doppio confronto con la Juventus sempre con Montella. Nel mezzo anche sogni di gloria con una Fiorentina capolista alla penultima giornata del girone d’andata con Paulo Sousa e quella che con Pepito Rossi e Gomez si prometteva di lottare per lo scudetto, fino al crack del tedesco prima e di Pepito poi.

PROCLAMI. In tanti hanno dichiarato di voler provare a vincere a Firenze. Corvino, al ritorno da dirigente gigliato lo disse apertamente: “Sono tornato per vincere”, poi sappiamo come è andata a finire. Commisso, pur non promettendo vittorie, ha fin dal primo giorno manifestato il desiderio di voler portare a Firenze dei trofei: “Sono venuto in Italia per vincere”, disse nei primi tempi di presidenza. Di tempo, soprattutto in confronto a chi lo ha preceduto al ‘comando’ della società viola, Commisso ne ha ancora molto. Nei giorni in cui l’Italia ha risvegliato emozioni, per quanto contrastanti a Firenze, il capoluogo gigliato e il popolo viola attendono di poter rivivere propri giorni di gloria e vivere notti magiche a tinte viola. A maggior ragione dopo due annate trascorse più con la paura che con il sorriso. Il cammino non sarà immediato, nè facile. La voglia e l’ambizione c’è.

182 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

182 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

182
0
Lascia un commento!x