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Le montagne russe di Josip: 4 anni ‘odi et amo’. Ilicic il primo ‘taglio’, torna da Pradé
Più volte con la valigia in mano, adesso parte davvero. Si dividono le strade di Josip Ilicic e della Fiorentina. Un saliscendi continuo, stile montagne russe, per lo sloveno. Che arrivò nell’estate 2013 in viola, dal Palermo retrocesso, per la cifra allora poco comprensibile di 9 milioni di euro. Soldi che ci misero un po’ a fruttare, per un giocatore che a livello tattico e di atteggiamento fece una fatica tremenda ad inserirsi nel gioco di Montella. La prima idea di farlo giocare mezz’ala, e l’immediato secco rifiuto: “Sono un trequartista”. Prima stagione con sole 13 presenze da titolare in campionato, e appena 3 gol. Fino alla nottataccia della finale di Coppa Italia, con un paio di erroracci sottoporta che potevano cambiare la storia contro il Napoli.
Poi l’inizio di 2014/2015, ancor più difficile: poco feeling con l’ambiente, i fischi sonori dei tifosi, la fascia del lutto gettata a terra contro il Napoli. E poi il gesto di zittire il pubblico dopo i fischi ricevuti, al momento di una sostituzione. Uniti a qualche gesto della ‘paperella‘ palesato in qualche esultanza. Ad un anno e mezzo dal suo arrivo, era il gennaio 2015, l’addio di Ilicic pareva ad un passo: Corvino lo voleva fortemente a Bologna, come pilastro per la risalita in Serie A. Josip però restò in viola, e quel momento rappresentò una svolta: 8 gol e 3 assist da marzo in poi, trascinatore in campionato per il 4° posto finale e nel percorso europeo dei viola. Con i fischi che si trasformarono presto in applausi.
Così come fu il fulcro della ripartenza di Paulo Sousa. Ruolo cruciale sulla trequarti con il portoghese, e annata super: 15 gol e 6 assist, miglior cannoniere della Fiorentina. E soprattutto primi mesi grandiosi come spalla perfetta di Kalinic. La scorsa estate, dunque, altre settimane passate con la valigia in mano: sirene soprattutto dall’Inghilterra e dalla Germania, ma nessuna offerta concreta che realizzasse la richiesta viola da 15-20 milioni. Ancora un anno a Firenze, ma stavolta è di nuovo flop: i pali, i rigori sbagliati, le panchine. E di nuovo tornano fuori i fischi.
Stavolta è tempo, davvero, di lasciare: contratto in scadenza 2018, valutazione calata a picco ma decisione consensuale di lasciarsi. La Fiorentina cede Ilicic alla Sampdoria per una cifra che, tra fissa e bonus, arriva ai 6 milioni di euro. Non è una minusvalenza, sul piano del bilancio, ma si tratta della prima cessione estiva di Corvino e del primo vero ‘taglio’ al vecchio ciclo. In attesa degli altri, da Borja a Kalinic, fino a Badelj e Tatarusanu. Con Ilicic che torna, quindi, da Daniele Pradè, il direttore che lo aveva portato a Firenze quattro anni fa. Con un allenatore, Giampaolo, che spesso ha saputo esaltare i trequartisti talentuosi. Firenze saluta Josip, una storia ‘odi et amo’ durata quattro anni. 138 partite, 37 gol e 19 assist. Tecnica indiscutibile, carattere rivedibile.