L’ex capitano torna alla Fiorentina e ritrova Montella. Il ruolo da leader dopo la tragedia Astori, ma anche un addio che in tanti non perdonano.
In cabina di regia la Fiorentina riparte da Badelj. Un anno dopo, il croato viaggia verso il ritorno in viola. Da Pioli a Montella, il 30enne Milan rientra a Firenze dopo un’annata complicata alla Lazio, all’ombra di Lucas Leiva. Con un totale di 26 presenze complessive, di cui solo 14 da titolare in Serie A. Un bilancio al di sotto delle aspettative di Badelj, che un anno fa aveva deciso di lasciare la Fiorentina in scadenza di contratto per andare nella Capitale, per un ingaggio più ricco e per le maggiori ambizioni sportive. Adesso, però, il dietrofront. Con Firenze che si divide sul rientro dell’ex capitano.
‘A BRACCIA APERTE’. Già, da una parte ci sono coloro che stanno aspettando a braccia aperte il ritorno di Badelj. Sul piano umano, prima che tecnico. “Caro Davide, prendo io la parola, a nome dei tuoi compagni e di tutta la famiglia viola. Davide, tu sei semplice, diretto, pragmatico, con il tuo sguardo profondo riesci a entrare nelle persone e a rimanerci. Davide, tu non sei come tutti gli altri. Hai il dono della lingua universale del cuore, dono di pochi eletti. Tua mamma e tuo papà devono sapere che non hanno sbagliato una virgola con te. Se tu sei così è perché te lo hanno trasmesso. Sei esattamente il figlio e il fratello che ognuno vorrebbe avere se potesse scegliere. Sei il miglior compagno di squadra che ogni ragazzo sogna di avere quando inizia il percorso in questo bellissimo gioco. Tu sei luce, per tutti noi“.
Risuonano ancora nella mente le parole pronunciate dall’allora capitano viola in Santa Croce, nel giorno dei funerali di Davide Astori. Brividi. E lacrime. Milan fu il fratello maggiore per tanti ragazzi di quella Fiorentina, non solo per la fascia di Davide che andò da subito sul suo braccio. Ma fu una guida, un leader in campo e fuori. Personalità e carisma. Ma anche qualità in regia. Dal suo arrivo nel 2014 dall’Amburgo per circa 5 milioni in molti gli hanno ‘contestato’ un ritmo spesso compassato, ma nel primo anno di Pioli la sua qualità è venuta fuori. “Si nota soprattutto quando non c’è”, veniva detto, sottolineando il ruolo di metronomo del croato che si vedeva poco in campo, ma del quale si sentiva la mancanza quando saltava una partita. Dalla tragedia del 4 marzo, poi, una presa di responsabilità tecnica oltre che umana, con la qualità che è emersa in maniera chiara. Tanto che la sua partenza resta il più grande rimpianto di Pioli, ‘costretto’ ad adattare Veretout davanti alla difesa.
‘MINESTRA RISCALDATA’. Di contro, ci sono molti che sono contrari al ritorno di Badelj. Andato via a zero (qualcuno lo paragona anche a Montolivo), il rientro ‘a pagamento’ con contratto più alto. In diversi faticano a perdonare l’addio di un anno fa, una sorta di ‘abbandono della nave’ da parte del capitano. Le responsabilità della società di allora (Corvino), ma anche del giocatore. Anche a livello tecnico, dopo aver fatto i nomi di Tonali, De Rossi e anche Rongier, qualcuno storce il naso, sperando di poter prendere qualcosa di meglio per un ruolo chiave come il regista. E non la ‘minestra riscaldata’ Badelj.
RITORNO. Firenze insomma si divide, tra pro e contro. E lo conferma il nostro sondaggio: tifosi divisi praticamente a metà. Starà a Badelj convincere nuovamente la parte scettica di tifoseria. Un’operazione, comunque, che si sta delineando sulla base del prestito oneroso con diritto di riscatto a 4 milioni: costi bassi, pochi rischi, e senz’altro un punto fermo da cui ripartire per Montella. “Sicuramente è meglio di Cristoforo”, scherzano in molti, pensando al primo mese di lavoro estivo dell’Aeroplanino. Ma probabilmente anche meglio di Veretout ed Edimilson, che si sono alternati in regia un anno fa. Una stagione per valutare il nuovo impatto fiorentino di Badelj: poi, a fine anno, si vedrà. Spese folli (come i 35 milioni chiesti per Tonali) la Fiorentina di Commisso ora non può farle. E probabilmente gli investimenti più importanti arriveranno in altri settori di campo.
DI NUOVO MONTELLA. Il croato torna a Firenze e ritrova Montella: nel 2014/2015 giocò 37 presenze, ma solo 18 da titolare in Serie A. Era l’ultimo anno dell’Aeroplanino, quello della doppia semifinale di Europa League e di Coppa Italia. Il croato venne impiegato a volte al posto di Pizarro come regista, altre insieme al Pek. Poi con Sousa e Pioli si è ‘specializzato’ nel dettare i tempi della squadra (a volte bene, altre meno bene): un totale di 140 partite (con 6 gol e 10 assist) in maglia viola. Un’avventura che, dopo un anno di lontananza, è pronta a ricominciare.

Di
Marco Pecorini